Tunnel Maiori-Minori: San Joao aiutaci tu! Il comunicato del sindaco Reale e l’intervista al presidente Cascone. Si fa ordine dopo il caos?

31 gennaio 2024 | 15:32
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Tunnel Maiori-Minori: San Joao aiutaci tu! Il comunicato del sindaco Reale e l’intervista al presidente Cascone. Si fa ordine dopo il caos?

In Costiera Amalfitana si è ancora in attesa dell’esito delle indagini geodiagnostiche per la realizzazione del tunnel tra i comuni di Maiori e Minori, che seppur propeteutiche, sono state finalmente effettuate, proprio nella notte al termine del flash mob “No Tunnel”.

Oltre al dissenso manifestato da molti residenti, dall’orientamento politico eterogeneo, c’è quello di Legambiente Campania, di Italia Nostra e Club Unesco, dell’Associazione Tuteliamo la Costiera Amalfitana, di alcuni degli esponenti della politica locale e le forti perplessità espresse anche dal presidente della Commissione Aree Interne della Regione Campania.

Sul fronte opposto, resta Anas con il suo studio di fattibilità del tunnel, e Regione Campania, capitanata dal Governatore De Luca, oltre ai due sindaci locali, Andrea Reale di Minori e Antonio Capone di Maiori.

Dopo il comunicato del  sindaco Reale all’indomani del flash mob, il presidente della commissione urbanistica, trasporti e lavori pubblici della Regione Campania Luca Cascone, è intervenuto sul tunnel, in una recente intervista all’emittente salernitana Lira TV.

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Si è trattato di una conferma di quanto già anticipato: “uno scavo importante che consentirà di recuperare il lungomare e la passeggiata pedonale“, che tratta di un progetto che non sarà più quello messo a gara, che non verrà eseguito “perché ci sono una serie di prescrizioni degli eventi, che verranno recepite nello sviluppo del progetto esecutivo e che quindi, muteranno significativamente il tema degli ingressi, sia dal lato Maiori che dal lato Minori, che vanno messi in sintonia con il parere della Soprintendenza“.

Gli eventi a cui si fa riferimento sono probabilmente la presa d’atto del valore del complesso della Grotta dell’Annunziata, uno dei siti rupestri più interessanti della Costiera amalfitana.

Si tratta dei resti di un’antica chiesa, nella quale sull’abside risalta un dipinto del ‘400, prima testimonianza  iconografica della coltivazione di agrumi in Costiera, a cui si aggiunge anche l’esistenza di un singolare laghetto d’acqua dolce al centro di un’ampia caverna, ed è per tali motivi che la grotta risulta sottoposta a vincolo monumentale ai sensi della legge 1089 del 1939  con decreto ministeriale del 9/01/1990. Molto probabilmente e da qui che è partita la necessità di far fronte a nuove richieste da parte della Soprintendenza, che ha reso necessario rivedere il progetto.

Il dott. Cascone parafrasando il sindaco Capone della “prima ora”, minimizza l’impatto del tunnel, quando ironizza sui soli 450metri, che di fronte alla Galleria Vittoria, di ben 650metri, a suo avviso non costituiranno un problema: come se mettere sullo stesso piano la metropoli partenopea col suo megaporto e due piccoli borghi amalfitani con un semplice porticciolo di mezzo, fosse un esempio plausibile.

Così come anche il presentare la visione idilliaca che “si tratta di tagliare dall’interno la viabilità verso Amalfi“, tralasciando di dire che il tunnel farebbe risparmiare solo 38 secondi ad auto, affinché arrivi a Minori, dove quasi non esiste parcheggio, e farla bloccare poco più avanti nell’imbuto tra Torre Paradiso e Marmorata, uno dei tratti più impervi ed irrisolvibili della ss163, tutt’altro che un dettaglio sul quale sorvolare.

La viabilità infatti pare proprio che non sia più il tema con il quale giustificare un’opera così imponente, tant’è che Cascone aggiunge subito che si tratta “soprattutto di recuperare” il tratto di strada costiera con una passeggiata pedonale ricongiunta con l’adeguamento del lungomare di Minori, con un importante progetto dal costo di 3milioni di euro, e che “siamo nelle mani della società e della stazione appaltante più importante d’Italia e sul tema della sicurezza e delle procedure non dobbiamo avere alcun dubbio”.

Sul lato Minori, “l’evento” sopravvenuto che determinerebbe una revisione del progetto originario potrebbe essere quello di “misteriosi” allagamenti verificatosi a seguito di sondaggi in località Torre.

I minoresi confidano quindi, che grazie alla Soprintendenza, e tenuto conto dell’imbuto stradale verso Marmorata, venga riconsiderara l’ipotesi dell’alterazione del già ridotto lungomare, “tagliato” dalla bretella di raccordo.

La notizia positiva invece, è quella che le “nuove impostazioni progettuali” sono state affidate allo staff tecnico di un titolato architetto paesaggista quale Joao Ferreira Nunes, una circostanza che costituisce agli occhi della comunità, una svolta positiva di tutta la vicenda.

Quello che quasi tutti stanno pensando è: dopo l’esito geodiagnostico, il nuovo staff tecnico non potrebbe partire di nuovo dall’analisi preliminare sulla soluzione “tunnel”?

Il peccato originale, resta infatti il primo studio di fattibilità prodotto dai tecnici Anas, i quali di certo non possiedono le alte competenze di uno staff di professionisti, architetti e paesaggisti, di fama internazionale!

E se l’esperto Ferreira, ritenesse idonea l’opzione non interrata?

Non sempre infatti le innovazioni radicali risultano necessariamente benefiche, e se attuarle è così tanto oneroso oltre che irreversibile, prima di procedere si potrebbe riconsiderare tutte le opzioni disponibili.

Anche senza il tunnel si può operare un radicale restiling del lungomare, da Maiori a Minori, mediante allargamento stradale a sbalzo e non sottoterra, completando l’opera con un percorso pedonale al porto, rinnovando tutto il tratto di costa, incluso l’anonima area portuale maiorese, con un accesso “spettacolare” alla Grotta dell’Annunziata ed al suo monumento.

Sul lungomare di Minori invece, se le indagini geognostiche lo permettessero, l’ideale sarebbe un parcheggio in roccia per i turisti in luogo dell’avversato tunnel, che consentirebbe l’eliminazione di quello attuale alla foce del “Reginna Minor” ed allungare la preziosa area pedonale sul mare contigua all’abitato.

Per Minori infatti, il lungomare a contatto col trito tessuto urbano, è essenziale poiché all’interno del borgo sono del tutto assenti piazze, slarghi, e spazi collettivi.

È confortante poter riconoscere che le limitazioni imposte in Costiera Amalfitana dal suo rigido sistema di tutele e di vincoli, al netto di qualche episodio estremo di accanimento conservativo, funziona ed è efficace per scongiurare operazioni, a volte anche molto spregiudicate, che sull’onda della necessità, si rivelano solo in seguito, molto dannose.

Ritorna utile ricordare che in passato non è stato sempre così, se si pensa a quanto avvenuto proprio nel tutelatissimo territorio di Maiori e Minori, vincolato già dal 1939, ma ricostruito venti anni dopo quasi ex novo, con pesanti sventramenti che, seppur giustificati dall’alluvione del 1954, portarono ad abbattere quasi tutto l’abitato originario di grande pregio storico, che invece si sarebbe potuto recuperare, sacrificandone soltanto la parte strettamente indispensabile.

Sacrificio che non andrebbe vanificato con ulteriori inutili stravolgimenti all’ecosistema dei terrazzamenti di Maiori e Minori, due borghi che non dovrebbero rischiare di subire ancora, irreparabili aggressioni alla loro integrità, alla loro fisionomia territoriale, alla sostenibilità dell’ambiente e della sua morfologia, per “forzature” di un carico di traffico, di turismo e di sfruttamento del territorio, fisiologicamente non sostenibile per la fragilità intrinseca di questi luoghi.