Via libera al ritiro della patente per chi abbandona gli animali
“Tolleranza zero contro chi abbandona il proprio animale”.
Lo avevamo promesso, lo abbiamo fatto. Oggi in Commissione Trasporti abbiamo approvato l’emendamento della Lega al Codice della Strada che prevede un inasprimento delle pene – fino al ritiro della patente – per chi abbandona il proprio animale.
L’abbandono di animali è uno dei fenomeni più pericolosi per la sicurezza della viabilità, nonché un atto di barbarie: ogni anno, 80 mila cani e 50 mila gatti vengono lasciati ai bordi delle strade o in altri luoghi vicini alle grandi arterie viarie. Ora, i legislatori si sono finalmente decisi a intervenire, inasprendo alcune pene già normate sia dal Codice della Strada che dal Codice Penale.
In particolare, la Commissione Trasporti della Camera ha approvato un emendamento, già da mesi allo studio anche su proposta di diverse associazioni, che prevede non solo il ritiro della patente, ma anche il carcere in caso di incidenti con morti o feriti provocati da animali abbandonati.
Le normative vigenti. Attualmente, l’articolo 727 del dall’articolo 727 del Codice penale prevede, tra le varie disposizioni, l’arresto fino a un anno o un’ammenda da 1.000 a 10.000 euro per chi abbandona animali domestici o li detenga in condizioni incompatibili con la loro natura e tali da produrre gravi sofferenze. Al contrario, il Codice della Strada vigente non prevede in maniera specifica un reato di abbandono, per quanto stabilisca tutta una serie di disposizioni per il trasporto o la custodia degli animali e faccia ovviamente riferimento allo stesso Codice penale. Ci sono, però, degli articoli con apposite sanzioni per mancata vigilanza e per la sosta su carreggiata. Per esempio, l’articolo 160 stabilisce una sanzione amministrative da 26 a 102 euro per chiunque non vigili “affinché gli animali in sosta, con o senza attacco, a lui affidati, siano sempre perfettamente assicurati mediante appositi dispositivi o sostegni fissi e legati in modo tale da non arrecare intralcio o pericolo alla circolazione dei veicoli e dei pedoni. Durante le ore notturne gli animali potranno sostare soltanto in luoghi sufficientemente illuminati. Fuori dei centri abitati è vietata la sosta degli animali sulla carreggiata”. Analoga sanzione è prevista dall’articolo 175, che vieta la circolazione di animali, “eccezion fatta per le aree di servizio e le aree di sosta” dove possono circolare solo se debitamente custoditi.
Inasprimento delle pene. Ora, con la riforma in discussione al Parlamento, si definisce un principio di “tolleranza zero”. Infatti, il responsabile rischia fino a sette anni di carcere, “laddove l’abbandono avvenga in strada con la conseguenza di causare vittime o feriti”. In sostanza, l’emendamento applica alla fattispecie le pene previste per i reati di omicidio stradale e di lesioni personali stradali gravi o gravissime per chi abbandonando magari un cane o un gatto mette in pericolo anche gli altri utenti della strada. Inoltre, alla pena principale si applicano automaticamente anche le pene accessorie previste per gli stessi reati, che vanno dalla sospensione alla revoca della patente in proporzione della gravità del fatto commesso.