Amalfi, sfratti, sentenze e scadenze: l’illegittimità delle proroghe getta incertezza sulle spiagge

L’incertezza sul futuro delle attività balneari è palpabile dopo la decisione del Comune di Amalfi di procedere allo sfratto di tre stabilimenti, seguita dalla sentenza del Consiglio di Stato che ha ribadito l’illegittimità delle proroghe delle concessioni demaniali. Questo colpo ha colpito duramente i bagnini, lasciandoli in balia dei giudici mentre il governo lavora alla tanto attesa riforma sulle concessioni.

Per l’avvocato Roberto Biagini, portavoce del Coordinamento nazionale mare libero, la sentenza del Consiglio di Stato è una prova lampante dell’illegittimità delle proroghe e della necessità di bandi trasparenti per assegnare le attività balneari. Questo verdetto sancisce la supremazia del diritto dell’UE, mettendo fine alle controversie generate dalla Cassazione lo scorso novembre.

Il Comune di Rimini si è mosso in anticipo, fissando regole per i bandi di assegnazione delle attività di spiaggia, ma molti altri non hanno ancora chiarito la situazione, lasciando i gestori delle attività balneari nel limbo legale. Le gare per l’assegnazione potrebbero tenersi solo nel corso del 2024, mentre le concessioni attuali scadono a fine dicembre, creando un rischio concreto di caos e contenziosi legali.

La decisione del Comune di Amalfi di procedere allo sfratto di tre stabilimenti balneari aggiunge ulteriore incertezza e tensione a un settore già in crisi. In attesa della riforma governativa sulle concessioni, i gestori balneari sono costretti a confrontarsi con un futuro incerto, dove le proroghe non sono più una certezza e i bandi per le nuove assegnazioni sono inevitabili.

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