Anno bisestile 2024: tutto quello che devi sapere
Come da tradizione, ogni quattro anni febbraio si concede un giorno in più, diventando un mese di 29 giorni. Il 2024, dunque, è un anno bisestile, un evento che Google ha celebrato con un Doodle raffigurante una rana che salta dal numero 28 al 29.
Ma cos’è un anno bisestile e perché esiste?
Un giorno in più per le stagioni
La Terra impiega circa 365 giorni e 6 ore a compiere un giro completo intorno al Sole. Se non aggiungessimo un giorno ogni quattro anni, il nostro calendario si sfaserebbe progressivamente, con le stagioni che non coinciderebbero più con le date prestabilite.
Non tutti gli anni sono bisestili
Per evitare di accumulare un giorno in più ogni anno, la regola generale è semplice: un anno è bisestile se il numero formato dalle sue ultime due cifre è divisibile per 4. Ma c’è un’eccezione: gli anni che precedono un nuovo secolo (come il 1900 o il 2000) sono bisestili solo se divisibili per 400.
Un po’ di storia
L’anno bisestile è stato introdotto da Giulio Cesare nel 46 a.C., basandosi su un sistema già utilizzato dagli antichi romani. Il calendario giuliano, però, presentava un piccolo errore di calcolo, accumulando un giorno di ritardo ogni 400 anni.
Per correggere questo problema, nel 1582 Papa Gregorio XIII introdusse il calendario gregoriano, che tuttora usiamo. La riforma gregoriana eliminò 10 giorni dal calendario e stabilì la regola degli anni secolari (quelli che terminano con due zeri) divisibili per 400.
Curiosità e superstizioni
Il termine “bisestile” deriva dal latino “bis sextus dies”, che significa “sesto giorno doppio”. Nell’antico calendario romano, infatti, il giorno aggiunto si inseriva dopo il 24 febbraio, che diventava un giorno “doppio”.
Alcune superstizioni associano l’anno bisestile a eventi negativi, ma non c’è alcuna base scientifica per queste credenze.
L’anno bisestile è un piccolo accorgimento che ci permette di mantenere il nostro calendario in sintonia con le stagioni. Un giorno in più che, seppur sembri un dettaglio insignificante, ha una storia millenaria e un ruolo importante nel nostro sistema di misurazione del tempo.