Arte Contemporanea. Intervista a Tommaso Cascella, a cura di Maurizio Vitiello.

23 febbraio 2024 | 07:59
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Arte Contemporanea. Intervista a Tommaso Cascella, a cura di Maurizio Vitiello.
Arte Contemporanea. Intervista a Tommaso Cascella, a cura di Maurizio Vitiello.
Arte Contemporanea. Intervista a Tommaso Cascella, a cura di Maurizio Vitiello.

Intervista a cura di Maurizio Vitiello – Risponde l’artista Tommaso Cascella.

Tommaso Cascella partecipa alla mostra “VIAGGIO NELL’ INCONSUETO OVVERO DEL BIZZARRO IN ARTE”, a cura di Francesca Perti, con altri artisti, che è stata inaugurata sabato 17 febbraio e resterà parte sino al 17 marzo 2024, a Palazzo Chigi di Soriano nel Cimino – Viterbo.

È difficile fare pittura oggi?

Fare pittura non è particolarmente difficile, fare della buona pittura è difficile, farla oggi, dove tutti sono “artisti” o “creativi” è veramente dura.

Vuoi trasferirti a Roma o a Milano?

Da un punto di vista mercantile Milano è una città giusta, ci ho vissuto e fatto delle mostre.

Roma è l’opposto, ma, proprio per questo, apre ad una dimensione creativa diversa e forse più poetica.

Anche la provincia ha questo afflato romantico e inutile da un punto di vista pratico, ma se decidessi di andare a Milano forse sarebbe più opportuno vivere a Parigi o Londra.

In conclusione, vivo e lavoro a Bomarzo, un borgo di circa 1000 anime con un giardino cinquecentesco famoso.

Quali progetti da sviluppare nel 2024?

Ho molti progetti in sospeso, lavori che ho in mente e che voglio vederli nascere.

Da un punto di vista creativo è un momento felice.

Come sempre ho vari impegni espositivi in Europa.

La stampa ti ha seguito, ultimamente?
Ogni tanto succede qualcosa, un articolo, un video, ma non sono alla moda e questo è una discriminante decisiva.

Hai partecipato a Fiere d’Arte?
E’ una vita che espongo nelle fiere, penso di averle fatte quasi tutte.

Ora mi deprimono, perché sono così costose che difficilmente le gallerie hanno la forza di proporre un artista sconosciuto, come nei musei anche nelle fiere si vedono i soliti noti fino allo sfinimento del pubblico.

Credi che l’arte andrà avanti su altri canoni e codici?
L’Arte di qualità si declina in tanti modi e circa ogni decennio vediamo inesorabili cambi di grafia e diversi soggetti rappresentati.

Penso alle decine di stili che hanno segnato il secolo passato e che continuano a rinnovarsi e proporsi in modalità diverse come video, AI, foto, performances, istallazioni dove il teatro e cinema entrano e si confondono con le modalità classiche dell’arte visiva.