Castellammare, lavoratore esposto all’amianto: ottiene maxi risarcimento da 190mila euro

21 febbraio 2024 | 10:21
Castellammare, lavoratore esposto all’amianto: ottiene maxi risarcimento da 190mila euro

Castellammare, lavoratore esposto all’amianto: ottiene maxi risarcimento da 190mila euro
Un imponente risarcimento di 190.000 euro è stato assegnato recentemente da parte del Tribunale Civile di Torre Annunziata a un lavoratore che ha contratto una malattia correlata all’esposizione all’amianto presso lo stabilimento Fincantieri di Castellammare. La vittoria in questa battaglia legale è stata ottenuta da un operaio di Scafati affetto da un tumore ai polmoni, una condizione riconosciuta da una sentenza come direttamente legata agli anni trascorsi in un reparto del cantiere navale a contatto con la pericolosa sostanza.

L’avvocato Domenico Carotenuto ha commentato: «La giustizia italiana si è dimostrata attenta e imparziale nella gestione di questa vicenda». Il risarcimento massiccio, secondo l’esperienza comune, supera la media riservata a casi simili, soprattutto considerando che la vittima è riuscita a curarsi.

Il legale Carotenuto ha sottolineato che la sentenza invia un messaggio chiaro sul ruolo cruciale della giustizia nel tutelare i diritti e la salute dei lavoratori, soprattutto in contesti industriali. Ha elogiato l’imparzialità e l’attenzione dimostrate dalla giustizia italiana nell’affrontare questo caso, offrendo un significativo sostegno nella ricerca di soluzioni legali e conciliative.

Il lavoratore malato si è rivolto all’avvocato Carotenuto per consulenza legale sulle implicazioni giuridiche della malattia contratta sul posto di lavoro. Il consulente ha utilizzato pareri e relazioni medico-legali del dottor Nicola Maria Giorgio per sostenere il caso. Anche le associazioni per la salute dei lavoratori hanno fornito un sostegno significativo, ma l’aspetto medico-legale è risultato fondamentale per difendere i diritti del lavoratore. Dopo un’attenta valutazione della posizione del dipendente, è emerso che la malattia era attribuibile esclusivamente all’esposizione all’amianto.

Carotenuto ha spiegato che i principali argomenti considerati nella richiesta di risarcimento riguardano la mancata informazione da parte del datore di lavoro sui pericoli dell’amianto, la mancata adozione di procedure per evitare l’esposizione e l’assenza di dispositivi di protezione individuale validi. Una volta avviato un tavolo di trattativa in sede giudiziaria, il lavoratore ha ottenuto un risarcimento di 190.000 euro, di cui 130.000 per lui, 20.000 per la moglie e altrettanti per ciascuna delle figlie, come certificato dall’Inail.