Cittadini di Boscotrecase, Boscoreale e Torre Annunziata in piazza: “Qui si muore, riaprite il pronto soccorso di Boscotrecase”
Dal presidio ospedaliero la protesta si è spostata tra le strade delle città fino ad arrivare al Santuario di Pompei. Con una manifestazione di protesta a cui hanno partecipato associazioni, comitati e cittadini comuni, andata in scena a Boscotrecase, Boscoreale, Torre Annunziata giungendo fino al santuario mariano della città degli scavi per chiedere una cosa sola: la riapertura del pronto soccorso di Boscotrecase. “In questo territorio si muore”, è il grido d’allarme di tutti i residenti delle città che avevano come punto di riferimento sanitario il pronto soccorso abolito dell’ospedale di Boscotrecase. Assieme alle associazioni ai cittadini che urlano gli slogan contro il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca alla manifestazione di protesta fanno sentire la loro voce anche molti politici del territorio. Naturalmente non sono quelli della maggioranza vicina al governatore anche se l’emergenza può essere considerata ormai di livello nazionale perché con la carenza di infermieri e medici che scappano dagli ospedali sembra impossibile riaprire il pronto soccorso del nosocomio di Boscotrecase. Tra questi anche Severino Nappi, consigliere regionale della Lega, e a Orfeo Mazzella, senatore del Movimento 5 Stelle. Comunque più che un corteo è stata quasi una processione, un pellegrinaggio da Torre Annunziata fino al Santuario di Pompei. Qui la folla dei partecipanti, comitati, associazioni e gente comune, si sono riuniti e fatti immortalare con scatti fotografici sulle scale del santuario mariano con lo striscione che chiede la riapertura del pronto soccorso di Boscotrecase. Un presidio d’emergenza quest’ultimo che serve un territorio di utenti costituito da oltre 200mila persone.