Fantasmi di se stessi: il Ghosting come fenomeno sociale

10 febbraio 2024 | 13:35
Fantasmi di se stessi: il Ghosting come fenomeno sociale
Fantasmi di se stessi: il Ghosting come fenomeno sociale
Fantasmi di se stessi: il Ghosting come fenomeno sociale

La parola Ghosting, letteralmente comportamento di chi decide di interrompere bruscamente una relazione sentimentale e di scomparire dalla vita del partner, rendendosi irreperibile, si sta sempre di più diffondendo nelle nostre società. Questa tecnica pare abbia come atteggiamento quello di diventare i “fantasmi di se stessi” agli occhi dell’ex. Inoltre, questo fenomeno non è solo diffuso tra i vip bensì che sia alquanto frequente anche nella vita reale di persone qualsiasi. Ma perché le persone sono sempre più inclini al ghosting? Cosa spinge sempre di più a “ghostare” partner, amici, conoscenti e chi più ne ha più ne metta? Questa domanda ha davvero una miriade di risposte che hanno tutte alla base lo stesso motivo, ovvero che il ghoster sparisce per paura di deludere le aspettative dell’altro, in questo modo, in maniera più o meno equivoca vuole dimostrare che l’interesse verso quella situazione, verso quella persona non era poi così importante e che, fino a quel momento, si era tenuta in piedi solo una relazione utilitaristica. Questo comportamento genera, a sua volta, un feedback devastante in chi subisce questo trattamento, tanto da arrivare a convincersi che chi fa ghosting in realtà soffra per ciò che sta facendo…purtroppo non è così, in quanto la scelta attuata dal ghoster altro non è che una semplice mancanza di rispetto e una forma di infantile maleducazione che elimina ogni forma civile di dialogo e confronto, lasciando il malcapitato di turno senza risposte e con tanti sensi di colpa. Quel che è indubbio, dopo un’attenta analisi, è che il ghoster non è solo un semplice immaturo ma anche un narcisista, dunque una persona che, fuor di giudizio, ha bisogno di aiuto concreto nelle relazioni sociali.

Questo fenomeno sociale, dunque, si innesta in quel filone di patologie cliniche legate all’uso più o meno smodato dei social, in quanto l’uso del mezzo di massa ha reso le relazioni, soprattutto amicali e sentimentali, alla mercé dei media, se non quasi esclusivamente innestate nella rete e molto meno sulla conoscenza reale tra individui concreti. Si fa amicizia e si ci aggiunge ai social guardando una foto, o attraverso una rete sempre più fitta di altri conoscenti, si intrattiene una relazione che a esaurimento della stessa porterà il ghoster a sparire indisturbato e ad adescare un’ altra vittima. Le patologie legate all’uso dei social sono in aumento e la loro diffusione è più pericolosa di quelle della vita reale in quanto restano, a tutt’oggi, fuori controllo generando conseguenze talvolta devastanti.

Il poter arginare questo fenomeno è impresa pressoché ardua proprio per la sua stessa natura, ma sicuramente non impossibile da controllare. Quel che è importante da ricordare quando si viene ghostati è che esserne vittima non è un reato, che si è migliori di quel che gli altri vogliano far pensare con il loro becero comportamento, ma che soprattutto i fantasmi scompaiono quando ci si rende che basta spalancare le porte del cuore altrove, dove c’è un’iride che possa trasformare anche i fantasmi più spietati in nuovi orizzonti di luce…questa consapevolezza deve proiettare altrove e condurre ad una più proficua rinascita interiore. I fantasmi, si sa, esistono solo se ne si ha paura…altrimenti sono solo un lenzuolo sdrucito appeso ad una stampella!