Fondi, l’auspicio di maggiori risorse anche a Positano. Fitto ricorrerà al Consiglio di Stato

Maggiori fondi per tutte le realità costiere. La notizia dell’accoglimento, da parte del Tar, del ricorso di De Luca, è stato accolto con ottimismo da tutte quelle realtà che attendono lo sblocco sui fondi di sviluppo e coesione, pari a 5,6 miliardi. Era stata proprio la Regione, a gennaio, a ricorrere al tribunale amministrativo.

La notizia è che adesso il ministro Fitto dovrà completare l’istruttoria sui 5,6 miliardi del fondo di sviluppo e coesione. Il Tar obbliga infatti il ministero della Coesione ad accordarsi in 45 giorni con Palazzo Santa Lucia. La liquidità, come sappiamo, è bloccata a Roma da ormai 18 mesi e su cui il presidente De Luca ha ingaggiato una vera e propria battaglia.

L’evento cardine lo scorso venerdì a Roma, con i sindaci e il Presidente della Campania a palazzo Chigi per un confronto su autonomia differenziata e avverso i tagli per il Mezzogiorno.

Questa la sentenza del tribunale amministrativo.

Con sentenza n.1178, il TAR Campania ha accolto il ricorso della Regione Campania avverso il Ministero per le Politiche di Coesione, e ha assegnato al Dipartimento per la Coesione il termine di 45 giorni per la definizione dell’istruttoria e la predisposizione dello schema di accordo da sottoscrivere con la Regione Campania, riservandosi la nomina di un commissario ad acta nell’ipotesi di elusione del termine stabilito

È questo un modo per salvaguardare 12mila posti nel comparto della cultura e dello spettacolo, e per consentire di creare posti di lavoro senza ulteriori perdite di tempo. Fitto però annuncia che farà ricorso al Consiglio di Stato.

L’auspicio è che il presidente Vincenzo De Luca, con i finanziamenti, possa dirottare maggiori risorse anche a quei comuni come Positano. Manifestazioni, eventi o opere – sulle quali i cittadini sono in parte in disaccordo (come la galleria Maiori-Minori) – andrebbero diversificate in maniera omogenea nei territori per far crescere di pari passo tutte le comunità.