La farsa dei Corsi Par Gol in Regione Campania

Non c’è solo in Italia un’emergenza democratica che parla di uno Stato di polizia sempre più accentuato. Sul fronte del lavoro e della formazione il nuovo governo con l’obbligo formativo voluto dalla Meloni per disoccupati ed inoccupati sta partorendo un pasticciaccio brutto. I corsi che molti istituti di formazione hanno posto in essere con i soldi europei – Par gol; ed affini – si sono rivelati uno specchietto per le allodole. Dopo 300 ore di aula ed online spesso passano molti mesi prima che la commissione regionale – in Campania è la norma – si palesi per gli esami. Il reddito di cittadinanza pur nella sua attuazione farraginosa garantiva un reddito spendibile sul mercato per i reietti ai margini del mercato de lavoro: con i sostituti meloniani del reddito di inclusione e del sistema formazione e lavoro le indennità sono in media la metà di quelle del reddito di cittadinanza ed anche di difficile ottenimento visto l’ISEE di poco superiore ai 9000 euro annuali per singola famiglia.  La volontà del Governo centrale che ha bollato chi non lavora elargendo il metadone del reddito di inclusione si scontra poi con le politiche regionali – spesso di diverso colore politico come in Campania – che sembrano vanificare il progetto di formazione con ritardi biblici per gli esami finali per i corsi di formazione. Non parliamo poi dei Centri per l’impiego che rafforzati negli organici dal PNRR oramai servono solo ad istruire assessment senza futuro – questionando anche su tempi e modalità di attuazione dei corsi -, limitandosi in ultima istanza ad essere erogatori di Naspi  Ci chiediamo cosa fanno le Procure della Repubblica avverso questi ritardi che vanificano le elargizioni dei fondi europei: o forse chi vive nel limbo del non lavoro – non più in poltrona ma in aula o online – non ha diritto al principio di legalità?

Vincenzo Aiello

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