“La mia vita da facchino a Positano”. Giorgio, 80enne, ricorda gli anni Settanta
“Quella mancia di un milione di lire dai turisti inglesi non la dimenticherò mai”. GiorgioDeRosa oggi ha ottant’anni. Per circa trentatré ha lavorato come facchino al piano presso l’hotel ristorante “il Covo dei Saraceni” di Positano. Mentre raggiunge con l’autobus Montepertuso per poi fare ritorno a Laurito, antico borgo che dista circa due chilometri dal centro, racconta la sua storia. “Oggi mi mantengo in forma restando sempre in movimento. Del resto sono abituato a lavorare”. Poi i ricordi, ripercorrendo la fine degli anni settanta. “Quanti turisti ho visto nella mia vita. Ma quella busta dei clienti londinesi è ancora una sensazione viva e forte. Ricordo ancora il numero delle stanze: quarantanove e cinquanta. Dopo la consegna di bagagli e valigie apro la busta. E con somma sorpresa conto un milione di lire di mancia”.
Ritornando ai giorni nostri, Giorgio lamenta la chiusura momentanea dei bagni pubblici per lavori di manutenzione, racconta che per le vie di Positano in questo periodo si incontrano tanti coreani. “Molti residenti sono in vacanza, qui spesso si lavora otto mesi l’anno. Anche ai miei tempi era così, anche se tanti aspetti e tante realtà sono inevitabilmente cambiate da allora”. Le giornate di Giorgio trascorrono nei campi. “Lavorare la terra mi tiene impegnato e mi aiuta a sentirmi vivo”. Infaticabile, sempre in movimento.
Il Covo dei Saraceni è un albergo di lusso che dal lontano 1955 ospita turisti e visitatori. La vita di Giorgio resterà per sempre legata a questa struttura storica presso cui ha lavorato con passione e dedizione per ben trentatré anni. Ricordi, emozioni e sacrifici dagli anni settanta fino agli inizi degli anni 2000.