La polemica linguistica di De Giovanni sulla canzone di Geolier: “Uno strazio”

1 febbraio 2024 | 09:16
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La polemica linguistica di De Giovanni sulla canzone di Geolier: “Uno strazio”

La polemica linguistica di De Giovanni sulla canzone di Geolier: “Uno strazio”

La kermesse musicale di Sanremo, sempre in grado di generare discussioni e polemiche, si ritrova al centro dell’attenzione questa volta per un motivo insolito: la lingua napoletana. Il testo della canzone di Geolier, ‘I p’ me, tu p’ te’, ha scatenato la critica di puristi della lingua napoletana e di scrittori noti, tra cui Maurizio De Giovanni.

Il noto autore dei “Bastardi di Pizzofalcone” è stato il primo a lanciare la polemica, esprimendo il suo dissenso sul modo in cui la lingua napoletana è stata utilizzata nel testo della canzone. De Giovanni, pur riconoscendo il valore musicale di Geolier e augurandogli successo, e sottolineando la bellezza e la ricchezza della lingua napoletana, ha definito il testo uno “strazio”. Ha suggerito un approccio più umile nel chiamare qualcuno per ricevere aiuto nella scrittura, richiamando anche l’esempio dei testi di Pino Daniele, che avevano saputo valorizzare la lingua in modo magistrale.

 LE PAROLE

“È una lingua antica e bellissima, con la quale sono stati scritti capolavori immensi. È un patrimonio comune, ha un suono meraviglioso, unisce il maschile e il femminile come fa l’amore. Non merita questo strazio. PS. Basta chiamare qualcuno e farsi aiutare. Un po’ di umiltà”

Angelo Forgione, noto scrittore e critico, ha aggiunto la sua voce alla critica, evidenziando la mancanza di rispetto per la lingua napoletana nel testo di Geolier. Ha fatto notare la presenza di errori, come la sparizione di vocali, l’assenza del raddoppio fonosintattico delle consonanti e l’uso erroneo di segni di elisione. Forgione ha sottolineato che il napoletano è una lingua perfetta per il rap e altri generi musicali, ma il testo in questione rappresenta uno scempio.

Nel frattempo, dal rione Gescal, il quartiere di Geolier, sono stati affissi stendardi di sostegno all’artista. I neoborbonici hanno inviato a Geolier il testo corretto del brano, invitandolo a partecipare a un corso di lingua napoletana. Hanno anche sottolineato l’importanza di cantare in lingua napoletana a Sanremo, contribuendo così a diffondere la lingua tra i giovani.

La critica di De Giovanni e Forgione ha aperto un dibattito sulla necessità di preservare e rispettare la lingua napoletana, anche nel contesto della musica moderna. Mentre alcuni sostengono che l’evoluzione linguistica è naturale, altri chiedono un maggiore rispetto per la tradizione e la bellezza intrinseca della lingua napoletana. In questo clima di dibattito culturale, la canzone di Geolier continua a suscitare interesse e attenzione, mettendo in luce l’importanza della lingua nel panorama artistico.