La Prima Edizione del Premio “Le Mani di Napoli”- Idee e Fatti
Napoli. Mercoledi 7 febbraio presso il Centro Congressi dell’Università Federico II in via Parthenope, si è svolta la Prima Edizione del Premio “Le Mani di Napoli Saxifraga -Idee e Fatti., promosso dall’Associazione degli Artigiani di eccellenza, presieduta da Giancarlo Maresca e con Damiano Annunziato vicepresidente. Moda, artigianato di eccellenza e cultura: in questa prima edizione il Premio è stata assegnato a Sylvain Bellenger, Direttore emerito del Museo e Real Bosco di Capodimonte, per il suo contributo al patrimonio culturale di Napoli e per aver saputo recuperare l’intera struttura all’affetto dei partenopei, imponendola all’attenzione del mondo con idee brillanti e azioni concrete. Il riconoscimento punta a valorizzare le personalità che hanno contribuito con la propria arte e professionalità allo sviluppo della città, con un focus puntato sulla cultura. Alla cerimonia di premiazione accompagnata dal dibattito sui valori della continuità da assicurare ad un artigianato di eccellenza, erano presenti il Rettore dell’Università Federico II Matteo Lorito, il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il Sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy Massimo Bitonci e appunto Sylvain Bellenger, che ha da poco concluso il suo incarico di Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte e che è stato premiato dal Presidente Giancarlo Maresca. L’incontro è stato moderato dal giornalista Enzo Agliardi. Il prestigio delle botteghe, dei loro prodotti e degli stessi artigiani – è stato evidenziato nel corso dell’incontro – è legato a filo doppio a quello della città. Sulla base di questa idea, l’Associazione “Le mani di Napoli” ha voluto tributare un riconoscimento a chi nel tempo ha promosso immagine, vivibilità e notorietà della città, utilizzando virtuosamente le proprie competenze culturali e/o artigianali. La bellezza, se sostenuta da genio e tenacia, libera energie insospettabili e per farsi strada è in grado di rompere anche la pietra, come fa appunto la Saxifraga, il piccolo fiore che ha dato il nome al Premio e che riflette la sua capacità di crescere in fessure rocciose e rompere nel tempo la roccia. Altri riconoscimenti sono stati assegnati a due Decani dell’Associazione “Le Mani di Napoli”, il guantaio Gaetano Pellone e il pantalonaio Antonio Ambrosi, e a Sylvain Bellenger dall’Accademia di Belle Arti, presieduta da Rosita Marchese con un mosaico realizzato da Eliana Conte, accompagnata dalla docente di Decorazione Cristina Urso e da Cristiano Barbarulo (che ha offerto gemelli da polsi. L’Associazione “Mani di Napoli” è organizzata in sette Camere per tipologia di mestiere – Sarti, Calzolai, Pantalonai, Camiciai, Guantai, Cravattai e Orefici (gemelli) – più un’ottava Camera aperta a esperti e studiosi della materia. Agisce come istituzione culturale libera da sigle sindacali o politiche, in modo da rappresentare un Centro di produzione di idee, oltre che di manufatti, in grado di sostenere in sedi nazionali e internazionali l’inimitabile patrimonio costituito dalla rete di botteghe che lavorano secondo i tradizionali e prestigiosi processi della scuola partenopea. Sviluppa inoltre una presenza costante e creativa volta a far meglio incidere l’artigianato di eccellenza sul proprio destino. La principale differenza delle “Mani di Napoli” con altri consorzi apparentemente della stessa natura sta nel forte legame con il territorio e con la tutela dell’immagine della categoria, di cui intende curare gli interessi non solo patrimoniali ma anche di altra natura quali formazione di nuove leve, ricerca storica, apertura al turismo esperienziale, musealizzazione, mostre, fiere ed eventi. In quest’ambito, l’Associazione ha proposto al Ministero delle Imprese e Made in Italy la costituzione di un Tavolo permanente dell’Artigianato, aperto alle diverse entità rappresentative, con funzioni propositive e consultive sulla materia. Requisito essenziale per far parte dell’Associazione, oltre naturalmente all’alta qualità delle lavorazioni, è quello di essere un artigiano con un proprio laboratorio di produzione, e non una diversa figura aziendale di imprenditore, manager o distributore.