La prima edizione del Premio “Le mani di Napoli – Saxifraga”
La cerimonia di premiazione mercoledì 7 febbraio presso il Centro congressi dell’Università Federico II di Napoli in via Partenope
Napoli è universalmente nota nel mondo per la sartoria, una delle principali in Italia per quanto riguarda l’abbigliamento e gli accessori, ma non solo. Nel 2022 è nato il club di eccellenza per volontà di 19 maestri artigiani di sartorie, camicerie, calzaturifici, guantifici, cravattifici e pantalonai. “Mani di Napoli”, è la prima associazione che riunisce maestri artigiani di eccellenza della filiera moda di qualità “Made in Naples”, famosa nel mondo. Presieduto da Giancarlo Maresca e con Damiano Annunziato vicepresidente, il “club di eccellenza” ha messo insieme 19 maestri artigiani e oggi diventati 26. A due anni dalla costituzione l’associazione degli artigiani di eccellenza della moda “Mani di Napoli”, celebra oggi la prima edizione del Premio “Le mani di Napoli – Saxifraga idee e fatti”, moda, artigianato di eccellenza e cultura. Il riconoscimento intende valorizzare le personalità che hanno contribuito con la loro arte e professionalità allo sviluppo di Napoli. Per questa prima edizione ci sarà un Focus sulla cultura: ad essere premiato sarà Sylvain Bellenger, fino allo scorso dicembre Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, per il suo contributo al patrimonio culturale di Napoli con idee brillanti e azioni concrete. La cerimonia di premiazione è per mercoledì 7 febbraio, alle ore 12, al Centro congressi dell’Università Federico II di Napoli in via Partenope 36, Napoli. Al dibattito sul tema cultura e sviluppo di Napoli interverranno lo scrittore Maurizio De Giovanni, il Rettore dell’Università Federico II di Napoli Matteo Lorito, il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il Sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy Massimo Bitonci. Saranno presenti all’incontro altri rappresentanti del mondo istituzionale, imprenditoriale e culturale. L’associazione “Mani di Napoli” è organizzata in sette Camere per tipologia di mestiere – Sarti, Calzolai, Pantalonai, Camiciai, Guantai, Cravattai e Orefici (gemelli) – più un’ottava Camera aperta a esperti e studiosi della materia. Agisce come istituzione culturale libera da sigle sindacali o politiche, in modo da rappresentare un centro di produzione di idee, oltre che di manufatti, in grado di sostenere in sedi nazionali e internazionali l’inimitabile patrimonio costituito dalla rete di botteghe che lavorano secondo i tradizionali e prestigiosi processi della scuola partenopea. Sviluppa inoltre una presenza costante e creativa volta a far meglio incidere l’artigianato di eccellenza sul proprio destino. La principale differenza delle “Mani di Napoli” con altri consorzi apparentemente della stessa natura sta nel forte legame con il territorio e con la tutela dell’immagine della categoria, di cui intende curare gli interessi non solo patrimoniali ma anche di altra natura quali formazione di nuove leve, ricerca storica, apertura al turismo esperienziale, musealizzazione, mostre, fiere ed eventi. In quest’ambito, l’associazione ha proposto al Ministero delle Imprese e Made in Italy la costituzione di un Tavolo permanente dell’Artigianato, aperto alle diverse entità rappresentative, con funzioni propositive e consultive sulla materia. Requisito essenziale per far parte dell’associazione, oltre naturalmente all’alta qualità delle lavorazioni, è quello di essere un artigiano con un proprio laboratorio di produzione, e non una diversa figura aziendale di imprenditore, manager o distributore.
Harry di Prisco