Lindsey Vonn (ex campionessa di sci) su Jannik Sinner: “..E’ un ragazzo timido ma scia divinamente”
Lei ha 39 anni ed è la storia dello sci al femminile, si chiama Lindsey Vonn e per numeri di successi in coppa del mondo è seconda solo a Mikaela Shiffrin. Sono 82 le gare vinte che hanno prodotto quattro Coppe del Mondo generali, 16 di specialità, 1 medaglia d’oro olimpica e 2 mondiali. Per questo se una come lei dice che sei molto bravo a sciare c’è da crederle. Lui ha 22 anni, si chiama Jannik Sinner ed è fresco vincitore dell’Australian Open. A 14 anni ha attaccato al chiodo gli sci sui quali andava divinamente ed ha preferito il tennis, tant’è che andò via di casa per andare ad impararlo alla scuola di Riccardo Piatti a Bordighera. E l’amore di entrambi per la neve e lo sport con gli sci li ha fatti incontrare. E quando i due si sono incontrati sulla neve per sciare assieme e la 39enne del Minnesota è rimasta colpita dalla sua bravura.
“Ho sempre pensato che fosse davvero speciale che lui fosse un ex sciatore ed è ovviamente per quello che siamo entrati in contatto – ha dichiarato la Vonn intervistata dal sito dell’ATPTour e riportata da Fanpage.it – È un ragazzo piuttosto timido, ma è davvero umile e sempre super gentile. Penso che abbia grandi prospettive nello sport e penso che in una certa misura derivi anche dallo sci. Ne abbiamo parlato parecchie volte”. La fuoriclasse americana di sci, grande appassionata ed esperta di tennis, accosta Sinner addirittura all’ex re del circuito Roger Federer, suo grande amico da molto tempo, non solo per il grande tennis che l’italiano ha messo in mostra in questi ultimi tempi ma anche per come riesce a controllare le emozioni e la pressione quando è in campo. Questa la sua dichiarazione sul campione italiano di tennis riportata da Fanpage.it “È semplicemente un grande atleta, molto intelligente, e non mi sorprende che abbia vinto in Australia. Pensavo che avrebbe vinto prima, ma è qualcuno che resterà in circolazione per molto tempo. E mi ricorda davvero Roger, a dire il vero. Se è sotto pressione, e deve servire, ha un match point o qualcosa del genere, la sua prospettiva è che se sbaglia il punto, non succederà nulla. Non è come nello sci, dove se non prendi bene la curva cadi e potresti farti molto male. Quindi è il tipo di coraggio con cui lui mette tutto in gioco, qualunque sia la situazione. E quella prospettiva, penso, è davvero diversa da quella della maggior parte delle persone, della maggior parte degli atleti, e penso che lui la usi a suo vantaggio”.