Meta, Peppe Tito si ricandida sindaco per la terza volta. Pasquale Cacace “Siamo in una fase interlocutoria”
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Meta, Peppe Tito si ricandida sindaco per la terza volta. Pasquale Cacace “Siamo in una fase interlocutoria” Dopo l’ok al terzo mandato per cui si vota l’8 e 9 giugno sono molte le domande su cosa succederà A Meta Peppe Tito si potrà ricandidare, Tito che è consigliere della Città Metropolitana di Napoli, potrebbe pensare anche alla candidatura alla Regione Campania nel 2025, ma ci sono tante e troppe incognite, non basterebbe l’appoggio di Sorrento e della Penisola sorrentina, e a parte Gennaro Cinque a Vico Equense nella costiera non c’è mai riuscito nessuno da oltre un quarto di secolo . Abbiamo visto Pasquale Cacace che è sempre disponibile e lo ringraziamo, con molta flemma non ha smentito ne confermato “Siamo in una fase interlocutoria”. Bene , l’ultima volta che abbiamo visto il sindaco al Marianiello era molto tranquillo, ha sorriso alla domanda, ma anche i post sul social network facebook non sono più arrabbiati, qualcosa vorrà dire? Anche se aveva detto che sarebbe stato riconfermato candidato Pasquale Cacace e la stessa Angela Aiello aveva detto che avrebbe fatto un passo indietro per lui . A Meta sono tutti convinti che si candiderà, aspetteremo l’ufficialità “Ci dobbiamo vedere con la lista per decidere”, ci dice Cacace. Chi vivrà vedrà, da buon politico farà maturare la cosa e fra qualche settimana o poco prima della presentazione delle liste uscirà allo scoperto, ci scommettiamo.
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Ma vediamo che dice la legge Comuni con meno di 5mila abitanti, come Amalfi o Amatrice, potranno avere, in via teorica, dei sindaci a vita. Con il decreto legge varato dal Consiglio dei ministri non ci sarà limite di mandato per i sindaci dei Comuni così piccoli, e salirà a tre il limite dei mandati per quelli da 5 a 15 mila abitanti.
Nessun cambiamento per le amministrazioni più grandi, sia comunali che regionali.
“E’ il coronamento di un’altra storica battaglia della Lega, nell’interesse dei territori e dei cittadini”, fa sapere il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, al termine del Cdm.
Via libera anche al dl Elezioni con “disposizioni urgenti per le consultazioni elettorali dell’anno 2024 e in materia di revisione delle anagrafi della popolazione residente e di determinazione della popolazione legale”. Approvato il cosiddetto dl Election Day, provvedimento che, tra le altre cose, accorpa la data delle elezioni europee, del primo turno delle amministrative e delle regionali in Piemonte, Basilicata e Umbria. Il tutto accadrà l’8 e 9 giugno 2024.
Anci: “Vittoria democratica”
“La norma che estende il numero dei mandati dei Comuni fino a 15 mila abitanti e toglie ogni limite ai Comuni sotto i 5 mila è un passo avanti molto importante”. A dirlo, il presidente dell’Anci, Antonio Decaro “Finalmente viene data una risposta positiva alla richiesta che da anni viene da tutti i sindaci e si sana, almeno in parte, un vulnus democratico che abbiamo sempre giudicato gravissimo – aggiunge Decaro – a questo punto diventa inevitabile andare fino in fondo, estendendo il numero dei mandati anche per i sindaci dei Comuni sopra ai 15 mila abitanti. Una volta chiarito che soltanto gli elettori devono avere il diritto di giudicare se i propri sindaci devono essere confermati o mandati a casa, una disparità di trattamento nei confronti di soli 730 comuni più grandi, sul totale dei 7896 comuni italiani, appare davvero incomprensibile, e probabilmente anticostituzionale”.