Pompei: è crisi di presenze, dai 5 milioni pre covid si registra un calo di pellegrini del 50%. Reportage di Positanonews sul turismo religioso

Pompei: è crisi di presenze, dai 5 milioni pre covid si registra un calo di pellegrini del 50%. Reportage di Positanonews sul turismo religioso. Mentre il turismo balneare e culturale cresce, infatti per gli Scavi , la costa d’ Amalfi e Sorrento, c’è un vero e proprio boom, crolla il turismo religioso ed i pellegrini al Santuario di Pompei sono dimezzati, un crollo, come ci spiega Carotenuto, che si occupa di vendita di oggetti sacri,  fra Salerno e Napoli in Campania, che è comune, addirittura per Padre Pio a San Giovanni Rotondo si parla di un settanta per cento in meno e anche oltre “A San Giovanni Rotondo in Puglia da nove milioni si è scesi a poco più di un milione… dopo il Covid c’è stato un crollo ovunque, qui in buona sostanza è meno di altri posti” .  Anche i vari venditori che circondano il santuario sentono questo calo “Eravamo una quarantina, ora siamo una decina – ci spiegano -, e lavoriamo sempre con l’ansia che ci possano togliere con le leggi sul demanio. Ma siamo qui da generazioni” Ed infatti sono davvero una preziosa testimonianza storica, ci fanno vedere il basalto che ha oltre cento anni, un tombino con il fascio littorio, e ci spiegano che sarebbe meglio mantenerlo così e non distruggerlo. Comunque tornando a noi il crollo c’è, ma Pompei rimane al primo posto . L’Italia è ricca di città, borghi, luoghi sacri e mete di pellegrinaggio di fede e spiritualità. Sono luoghi di culto spesso situati in località di rara bellezza, ideali per coniugare il turismo religioso con quello delle bellezze naturali e vacanze spensierate e rilassanti. Nelle località sacre le cattedrali sono quasi sempre dedicati a un santo particolare e tra le  loro mura si trovano preziose reliquie e oggetti sacri di rara bellezza. Queste bellezze attirano milioni di visitatori ogni anno e quindi sono molto importanti anche da un punto di vista economico per la comunità che li ospita come accade ad esempio  per Santuario della Madonna del Santo Rosario di Pompei, ospitante al suo interno una delle suggestive e amate icone mariane. La basilica di Pompei con la sua architettura barocca e la sua imponente facciata bianca e oro, ogni anno attrae oltre 3 milioni di visitatori ed è una delle più visitate d’Italia e batte anche la concorrenza delle forse più blasonate basiliche di Sant’Antonio da Padova e San Francesco d’Assisi. Prima del covid Pompei registrava un afflusso di visitatori di quasi 5 milioni mentre nel post covid il numero si assesta intorno ai 3 milioni. Nonostante tutto il Santuario di Pompei resiste alla crisi in atto in questi ultimi anni a differenze di luoghi sacri come San Giovanni Rotondo che ha perso oltre l’80% dei visitatori passando dai 9 milioni pre covid a circa 1 milioni di fedeli dei nostri tempi.  Insomma, si tratta di un vero e proprio tracollo per il turismo religioso che sta mettendo in crisi tutti i commercianti dei luoghi pii sparsi per l’Italia. Dati di assoluta rilevanza che evidenziano la profondità di una crisi forse mai attraversata dai 2800 santuari sparsi per il Bel Paese. Un calo di presenze molto rilevante aggravato anche dalla crisi religiosa che si registrano a livello di base. Tuttavia la devozione degli italiani rimani molto forte ed assicura come sempre una massiccia presenze ogni anno valutata in giro per l’Italia tra gli 8 e i 10 milioni di pellegrini.

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