“Pompeii – Una storia proibita” l’ultimo libro di Annamaria Ghedina
Un grido contro la violenza sulle donne a cui non possiamo restare indifferenti
Non tutti i napoletani conoscono i “segreti” di Napoli, uno di questi è racchiuso nelle quattro sale del Gabinetto Segreto nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Sono in esposizione circa 250 reperti a soggetto erotico, provenienti prevalentemente dagli scavi di Pompei ed Ercolano. Erano considerati oggetti “osceni” e “pornografici”, pertanto la raccolta nel corso degli anni è stata più volte censurata. I reperti illustrano i diversi aspetti della sessualità all’epoca dei Romani. Il tema dell’erotismo era molto forte a Pompei ed è testimoniato dagli affreschi dei lupanare, i bordelli dell’epoca, in cui è collocata la vicenda appassionante, intricata, realistica, dell’ultimo libro di Anna Maria Ghedina ( per tutti Lady Ghost) “Pompeii – Una storia proibita”, De Nigris Editori. L’autrice è riuscita in un’impresa molto ardua, quella di costruire una vicenda avvincente da una semplice e scarna iscrizione trovata incisa all’ingresso della Casa dei Vettii – liberti divenuti ricchi grazie al commercio – tra le più̀ ricche e famose di Pompei, posta sotto la protezione di Priapo il dio della prosperità̀, dipinto a destra della porta, casa riaperta al pubblico dopo il recente restauro. Nella zona della cucina è il larario dipinto; nella stanza adiacente, decorata con una serie di quadretti erotici, svolgeva la sua attività̀ la prostituta Euthychis, schiava di soltanto sedici anni, che si offriva per appena due assi, come racconta un graffito all’ingresso della casa. Dai listini di una delle Taberne pompeiane, apprendiamo che un chilo di pane costava 2 assi, come un litro di vino. Nel libro è raccontata la travolgente storia d’amore tra Euthychis e il Generale di Legione Manlius Decio Rutilius, che se ne innamora a prima vista, un vero e proprio colpo di fulmine con un epilogo drammatico. L’ira del Vesuvio fermò per sempre il tempo seppellendo con una pioggia di cenere e lapilli una storia che colpisce al cuore di migliaia di anni fa e una fiorente civiltà in quel 79 d.C. La prefazione del volume è stata curata da Antonio D’Addio, docente di greco e latino al Liceo Ghandi di Casoria. I titoli dei capitoli sono in latino e con relativa traduzione laddove non sono comprensibili al lettore. L’introduzione è di Nino Daniele, uomo di cultura, già assessore al turismo ed alla cultura del Comune di Napoli. Una storia bella, avvincente, coinvolgente, insolita e drammatica: un amore tormentato, non convenzionale, tra una prostituta e un comandante militare, amico dell’imperatore Tito Flavio Vespasiano. La Ghedina lancia con questo libro un nuovo grido contro la violenza sulle donne perché noi tutti non possiamo rimanere senza voce di fronte alle violenze subite dalle donne che purtroppo spesso terminano in modo tragico.
Harry di Prisco