Positano: stop al pagamento di 5 euro da parte degli Ncc non residenti

9 febbraio 2024 | 16:22
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Positano: stop al pagamento di 5 euro da parte degli Ncc non residenti

Per attraversare la zona a traffico limitato del centro di Positano dovevano pagare 5 euro. Stiamo parlando degli autisti del trasporto privato di noleggio con conducente (Ncc). La notizia è pubblicata sul giornale “Il Denaro”, portale d’informazione e servizi per il business in Italia. La decisone secondo l’organo d’informazione napoletano  è stata presa dal Consiglio di Stato con una sentenza ribaltante la decisione del Tar Campania che invece aveva dato ragione al comune. Una diatriba giudiziaria lunga circa 7 anni che vede come attori  il comune di Positano e i rappresentanti dei noleggi Ncc, i quali nel 2017 impugnarono davanti al Tar Campania una delibera approvata dalla giunta dell’ex sindaco Michele De Lucia. Secondo le motivazioni addotte dagli Ncc la delibera era illegittima  perché faceva distinzione tra i noleggi con conducente residenti, o con sede a Positano, e quelli provenienti da fuori Positano. Secondo quanto riportato da “Il Denaro” gli Ncc residenti a Sorrento lamentano inoltre che “in questi anni dall’introduzione della Ztl, poi giudicata illegittima al momento della sospensiva (6 mesi), il Comune di Positano ha continuato ad incassare 5 euro a passaggio per minivan che ancora non ha restituito”. Contento per quanto statuito dal Consiglio di Stato, sia pure dopo tanti e troppi anni di iter giudiziario, il vicepresidente Nazionale Federnoleggio/Confesercenti, Gennaro Lametta ha così commentato la sentenza. “Storie assurde – riporta “Il Denaro” – che accadono perché in fase di programmazione di questi interventi non si tiene conto del parere dei rappresentanti di categoria che non sono degli sprovveduti. La nostra funzione è sicuramente difendere i diritti delle aziende rappresentate ma lo scopo principale è quello di collaborare con le amministrazioni al fine di evitare inutili e costosi contenziosi. Principi sanciti dalla Costituzione, come la discriminazione e libertà di impresa non possono essere violati con così tanta superficialità”.