Protesta delle studentesse e blocco delle lezioni universitarie per presunte molestie sessuali
Le recenti proteste all’Università di Torino, innescate da presunte molestie, hanno scosso profondamente il mondo accademico. Il movimento giovanile comunista Cambiare Rotta ha annunciato il blocco delle lezioni in risposta a questi eventi, evidenziando la necessità di affrontare il problema delle molestie e dei comportamenti inappropriati all’interno dell’istituzione universitaria.
Le accuse di molestie contro l’ex direttore della scuola di Medicina Legale, Giancarlo Di Vella, come riporta skytg24, hanno ulteriormente amplificato le preoccupazioni. Le accuse contro Di Vella includono stalking, falso, minacce e comportamenti ambigui nei confronti delle specializzande, inclusi sfioramenti, baci rubati e frasi inopportune. Cambiare Rotta ha criticato la risposta dell’università, considerata insufficiente e ha evidenziato la necessità di affrontare il problema in modo più deciso.
Le proteste hanno messo in luce la necessità di un cambiamento radicale nel modo in cui le università gestiscono le questioni di molestie e comportamenti inappropriati. I collettivi femministi hanno portato avanti richieste di cambiamento, interrompendo anche il Senato accademico e affiggendo denunce alle colonne del rettorato.
In risposta a queste preoccupazioni, l’Unione degli Universitari (UDU) ha lanciato un’indagine nazionale volta a mappare la percezione e la sicurezza all’interno delle università italiane riguardo alle violenze e alle molestie. Il questionario, denominato “La tua voce conta”, mira a raccogliere dati e testimonianze dirette dagli studenti di tutti gli atenei del Paese, al fine di affrontare in modo concreto e diretto il problema delle molestie e delle violenze negli ambienti accademici.