Pulcinella, Tartaglia e Scaramuccia: le tre maschere del Carnevale Napoletano
Il Carnevale napoletano è intriso di una ricca storia che si sviluppa nel corso dei secoli, coinvolgendo tutti i ceti sociali e diventando una festa popolare molto sentita. Le celebrazioni carnevalesche a Napoli risalgono alla seconda metà del XVII secolo, quando anche la popolazione comune iniziò a partecipare alle festività, contribuendo con scherzi e travestimenti.
Il periodo di grande rilievo per il Carnevale a Napoli fu durante il regno di Carlo di Borbone, durante il quale furono organizzati grandi festeggiamenti in tutta la città. Le celebrazioni includevano sfilate, maschere, carri e cuccagne, ma le vere star del Carnevale napoletano erano le tre maschere tradizionali: Pulcinella, Tartaglia e Scaramuccia.
Pulcinella, icona conosciuta in tutto il mondo, rappresenta la natura contraddittoria e sfaccettata di Napoli. Vestito di bianco, con camicione e pantaloni larghi, il suo volto è coperto da un’iconica mezza maschera nera dal naso curvo. Pulcinella incarna l’umorismo, la vitalità, ma anche l’opportunismo e la malinconia.
Tartaglia, dal goffo aspetto e dall’abbigliamento discutibile, è un personaggio anziano e presuntuoso, spesso interpretato come giudice o avvocato. La sua balbuzie è associata al suo nome, che deriva dal verbo italiano “tartagliare”. Tartaglia è noto per i suoi modi indisponenti e per un gusto poco raffinato in fatto di abbigliamento.
Scaramuccia, la maschera dall’inventore ignoto, è un soldato bugiardo coinvolto in costanti diatribe e screzi. Amante di gesta eroiche solo nella parola, è un personaggio instabile e insicuro. Inizialmente indossava un costume nero, cappellaccio e spada, ma l’attore Tiberio Fiorilli lo trasformò nel personaggio con il berretto in testa e la chitarra al posto dell’arma, come lo conosciamo oggi.
Le tre maschere del Carnevale napoletano incarnano tratti esilaranti e contraddittori, riflettendo la diversità e la complessità della società partenopea. La loro introduzione con la Commedia dell’Arte ha contribuito a plasmare una tradizione carnevalesca unica e apprezzata nel mondo.