Putin – Una scia di sangue! La riflessione di Giuseppe Civale da Minori
Putin – Una scia di sangue! La riflessione di Giuseppe Civale da Minori in Costiera amalfitana
La risonanza, direi piuttosto tiepida, anche a livello giornalistico, di un evento così drammatico, come l’assassinio di Alexander Navalny, mi spinge ad alcune riflessioni strettamente personali. Il capitolo dei crimini, attribuiti all’autocrate russo, inizia con Anna
Politkoskaya, giornalista in contrasto con Putin, è continuato con Alexander Litwinenko, avvelenato con polonio a Londra, e proseguito ancora con Boris Berezovsky, trovato impiccato. Ora è toccato ad Alexsei Navalny. La morte di Navalny è una testimonianza devastante e grave delle condizioni di vita sotto il regime oppressivo e repressivo del Cremlino. Di chi la colpa? Ma è chiaro! La colpa è di Biden e degli USA, come alcuni spiriti raffinati, ancora inficiati da frammentazioni sinistroide, vorrebbero farci credere.
Ma come si fa a non voler capire che la strategia rientra nel progetto cosiddetto di Eurasiatismo, perseguito da Putin, che prevede non solo l’inglobamento dei Paesi confinanti, ma l’intera Europa. Putin interpreta con assoluta perfezione e con congenita furbizia il ruolo di protagonista assoluto, annientando con la forza qualsiasi tentativo di dissidenza. Ha invaso la Cecenia, la Georgia, la Crimea, ora è toccato all’Ucraina. Affetto da delirio di onnipotenza senza limiti, gestisce il potere con un pugno di ferro e una dittatura feroce. Annienta chiunque non si allinea con l’ortodossia comunista, ossia l’ortodossia sua personale. Certo non lo fermeranno le sanzioni economiche che l’Europa civile e gli Stati Uniti hanno applicato. Una figura di tal genere ignora i diritti di sovranità nazionale, che ritiene ingiustificabili e, quindi, modificabili con la forza delle armi e con la violenza. Cosa succederà ancora? L’Europa sembra sveglia, cosciente che solo sul piano economico e commerciale sia possibile fronteggiare una situazione tanto rischiosa, tenuto anche conto del fatto che, se messo con le spalle al muro, un siffatto individuo non esiterebbe a ricorrere anche all’impiego di armi atomiche e nucleari. Speriamo bene!