Ravello Festival, fondi bloccati e rischio ridimensionamento

5 febbraio 2024 | 16:11
Share0
Ravello Festival, fondi bloccati e rischio ridimensionamento
Ravello Festival, fondi bloccati e rischio ridimensionamento
Ravello Festival, fondi bloccati e rischio ridimensionamento

Un Festival di Ravello ridimensionato? È quanto si teme dopo il blocco dei fondi previsti per la cultura. Le parole del presidente della Regione Vincenzo De Luca hanno alzato l’attenzione su tanti eventi che coinvolgono anche la provincia di Salerno. Su tutti, il festival della Musica e quello per ragazzi di Giffoni.

Tra un mese dovrebbe essere tutto più chiaro. Per quanto riguarda strettamente la Costiera Amalfitana, il Festival di Ravello non rischia la cancellazione ma un ridimensionamento che, in caso di mancato arrivo dei fondi, sarebbe da prendere in considerazione. Il presidente della Regione Vincenzo De Luca promette battaglia, annunciando una grande manifestazione di protesta.

Vittorio Grigolo Ravello Festival

Il fatto. De Luca ha spiegato che “Gli accordi di coesione sono stati firmati dal Governo italiano con tutte le regioni del Nord più il Lazio“. A essere tagliate fuori sono le regioni del Mezzogiorno: “Una vergogna“, ha tuonato il governatore.

Strettamente alla Costiera Amalfitana, bisognerà vedere cosa accadrà dunque al Festival di Ravello. Ad oggi non c’è il rischio di una cancellazione della manifestazione. L’evento, nato nel lontano 1953, è giunto ormai alle soglie dei 72 anni. Uno dei più longevi del panorama nazionale, che ha superato a testa alta anche il duro momento della pandemia.

I costi per ospitare orchestre di caratura internazionale sono ingenti, ma grazie agli sponsor si riuscirà in ogni caso a coprire parte delle spese, mentre i fondi su cui si sta dibattendo sarebbero certo una boccata d’ossigeno importante che garantirebbe una kermesse di altissimo profilo ma non pregiudicano al momento il cartellone. Se ne riparlerà certamente tra un mese, quando si capirà come uscire dall’impasse. Si naviga a vista ma l’auspicio è che la cultura torni a splendere più in alto di prima.