Ricordo di Cesare Stara da parte dell’amico Giuseppe M. Caniglia
Riceviamo e pubblichiamo un ricordo di cesare stara da parte dell’amico Giuseppe M. Caniglia.
Cesare Stara era di Roma, grande amico dei Mandara e di Luigi Russo della Cambusa, era un frequentatore e amico dei Savoia la famiglia dell’ex Re d’Italia ed era un uomo che regalava emozioni a tutti. Cesare un grande habituè di Positano.
“Egregio Direttore,
purtroppo sono venuto tardi a conoscenza della scomparsa di Cesare Stara e della possibilità di inviare un ricordo alla vostra testata.
Di Cesare i miei ricordi sono tanti, tutti belli. Ci vorrebbe uno sceneggiatore e poi un film per trasmetterli. Ho pensato a lui ancora oggi, in seguito alla scomparsa di Vittorio Emanuele, suo amico, a cui era molto legato. Cesare era una persona unica, personaggio da film appunto. Lo ricordo tra l’altro in Costa Smeralda a Porto Cervo, dove ci accolse, noi provenienti da Napoli dopo la traversata, lui su un tender di uno yacht, vestito da marinaio francese e cappello con pon pon rosso. Era ovunque sempre al centro della vita mondana, saltando da uno yacht all’altro, tra la barca a vela Emy e il veliero Mariette, dell’editore Rizzoli, il quale all’epoca ospitava Veronique Cartier, erede dell’omonima gioielleria, poi ospite anche della nostra barca Marinene. Così si trascorrevano le eterne vacanze, tra uscite in mare e all’isola di Cavallo, in visita dal suo amico Principe. Tanti erano i personaggi con i quali ci trovavamo poi le sere, e le notti al locale più in voga di Porto Cervo di Gil Cagnè e del suo amico Biagio. Il resto delle vacanze ovviamente e sempre a Positano, meta fissa, dove era anche lí punto di riferimento della dolce vita positanese, e dove avevamo barche di appoggio, tra cui un motoscafo Riva e una barca a vela. Di giorno in barca e a pranzo al ristorante ‘La Cambusa’, del caro Luigi, o più recentemente nella villa che fu del regista Zeffirelli, e dove anche lui soggiornò per un breve periodo. Di notte c’era ovviamente il giro dei locali di Positano o, in alternativa, di quelli della ancor più mondana Capri, che raggiungevamo dopo la mezzanotte con il Riva, avendo come meta fissa il mitico night ‘Number two’. Si rientrava all’alba a Positano, dove sbarcati ci addormentavano in spiaggia sfiniti, per svegliarci ore dopo sotto il sole tra i bagnanti. E’ stato un periodo dove storie da film, anche come quelli dei Vanzina, si vivevano, con anche Cesare quale protagonista, con le sue gag e i suoi racconti. Era sempre pronto a fare conoscenza con ogni bella ragazza che si incrociava, sfoderando la sua simpatia, estrema eleganza ed educazione, questa espressa anche dagli altri.
I suoi racconti e quelli su di lui erano tanti. Uno per tutti, quando durante una cena, si dice, ingoiò un orecchino di valore, che un industriale abituè di Positano aveva regalato alla sua compagna, prendendolo direttamente dal suo orecchio, e che poté ovviamente restituire solo il giorno dopo. Si creava sempre un’atmosfera speciale, e per questo a volte personaggi, che trascorrevano le vacanze in questi luoghi, chiedevano di aggregarsi a noi. Come ho detto, solo un libro o un film potrebbero raccontare bene tutto e il resto. Ciao amico”