Salerno, ondata di richieste agli psicologi di base: il 50% proviene dai giovani

Salerno, ondata di richieste agli psicologi di base: il 50% proviene dai giovani
Il servizio di psicologia di base registra un notevole aumento delle richieste, con ben 538 domande pervenute in soli tre mesi. Tra queste, il 66% proviene dal genere femminile. Le previsioni indicano un ulteriore aumento delle richieste, con 227 domande giunte solo nel mese di gennaio. I giovani fino ai 30 anni rappresentano quasi la metà degli utenti, mentre il 53% delle richieste riguarda la sintomatologia ansioso-depressiva. A riportare la notizia è “Il Mattino”.

Secondo Antonella Grandinetti, referente dell’Osservatorio regionale psicologia di base e coordinatrice per l’Asl Salerno, questo aumento delle richieste è in linea con le aspettative e riflette un crescente bisogno di assistenza primaria, integrata con la medicina generale e i pediatri di libera scelta, in un’ottica olistica del benessere individuale.

Le principali richieste di assistenza riguardano principalmente la sintomatologia ansioso-depressiva, con 287 casi trattati, seguiti dai problemi legati alle fasi evolutive della vita (13%), disagi emotivi transitori ed eventi stressanti (14%), sostegno psicologico dopo diagnosi infausta e alla cronicità o recidività di malattia (8%), e problematiche legate all’adattamento a cambiamenti di vita (7%).

L’obiettivo della presa in carico a livello primario è quello di ridurre la cronicità e limitare le richieste inappropriate di esami ed esami clinici. Il 45% delle richieste proviene dalla fascia di età tra 0 e 30 anni, evidenziando un bisogno particolare tra i giovani.

La Campania è stata la prima regione a istituire il servizio di psicologia di base, mentre Salerno è stata la prima Asl ad avviarlo. Nonostante iniziali opposizioni, la legge è stata approvata, aprendo la strada a una maggiore assistenza psicologica di base. Si è optato per una procedura di assunzione dedicata ai professionisti della psicologia anziché attingere dalla specialistica ambulatoriale, garantendo così un approccio più mirato alle esigenze della popolazione. Si attende ora l’approvazione di una legge nazionale che si ispiri al modello regionale campano.

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