Sorrento, storie di clan nel cuore della penisola sorrentina. Oggi su “Il Fatto Quotidiano” e stasera su “La7”

Oggi una pagina de “Il Fatto Quotidiano” (con un articolo dal titolo “Storie di Sorrento: Cuomo, Sangiuliano e ‘o malamente”) ed un servizio su “La7” sono dedicati alla vicenda del Parcheggio Rota. Nel 2010 venivano rasi al suolo in poche ore ulivi, noci ed agrumi in un fonto sito a Vico III Rota per dare inizio alla costruzione di 252 box interrati. Sul posto, dopo aver ricevuto la segnalazione di un cittadino di Sorrento, giunge in poco tempo l’ambientalista del WWF Claudio d’Esposito che documenta tutto con degli scatti fotografici. Quel giorno d’Esposito incontra l’imprenditore Salvatore Langellotto (all’epoca incensurato), direttore del cantiere, il quale dichiara che le operazioni sono in regola e di avere tutte le licenze.
Claudio d’Esposito sporge denuncia su quanto sta accadendo e lo stesso fa l’avvocato Giovanni Antonetti (coordinatore Idv).
A seguito delle denunce nasce un’inchiesta della Procura di Torre Annunciata che porterà all’accertamento dell’illegittimità del permesso a costruire. I lavori vengono, quindi, fermati e si arriverà alla condanna del proprietario del fondo e dei commissari ad acta della Provincia firmatari della licenza.
E’ l’inizio dell’operazione che prenderà il nome di “boxlandia”. Un periodo nel quale si assisterà alla distruzione di tantissimi agrumeti in penisola sorrentina per permettere la costruzione di migliaia di box. Il tutto attravero deleghe e forzature alle norme di tutela del paesaggio, tra le quali anche la delega affidata all’allora sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo. E viene alla luce che Giuseppe Cuomo è socio della Nizza srl, impresa edile di Salvatore Langellotto.
Nel frattempo va avanti anche un’inchiesta della Dda di Napoli sui rapporti tra Langellotto ed il clan Esposito dei Monti Lattari sul monopolio per la compravendita del calcestruzzo. Nel 2015 Langellotto finisce in carcere dove sconterà una pena di circa tre anni.
Ed arriviamo ai tempi recenti quando Langellotto, nel marzo 2023, aggredisce fisicamente l’ambientalista Claudio d’Esposito ancora accecato dal rancore per i lavori bloccati a Vico III Rota a seguito della denuncia di d’Esposito. Nel dicembre 2023 Langellotto porta i suoi camion nella pianzza antistante la chiesa di Sant’Agnello per farli benedire. Un gesto che sembra una vera e propria provocazione, posto in essere a pochi metri dal luogo in cui era avvenuta l’aggressione ai danni del d’Esposito.
Il giornalista de “il Fatto Quotidiano” Vincenzo Iurillo racconta quanto accaduto e nel comune della penisola sorrentina arriva Giulio Golia, inviato del programma “Le Iene”, per fare luce sulla vicenda. Durante il servizio Golia contatta telefonicamente Langellotto (in quanto irreperibile in altro modo) e quest’ultimo lancia della velate minacce allo Iurillo. Il 20 gennaio Iurillo viene minacciato nella piazza della chiesa (la stessa dove era avvenuta la benedizione dei camion) da Langellotto e, trovato rifugio in un’attività commerciale, avverte le forze dell’ordine.
Il 26 gennaio Langellotto viene sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per l’aggressione ai danni di d’Esposito ed il 12 febbraio viene arrestato con le accuse di stalking a Iurillo.
Proprio in quei giorni la Prefettura di Napoli dispone diverse interdittive antimafia per le imprese di Langellotto tra cui figura anche l’Edilgreen e la Nizza Srl. Di quest’ultima risulta essera ancora socio l’ex sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo che l’anno scorso era stato nominato dal Ministro Sangiuliano consigliere nelle materie attinenti la qualità, la valorizzazione e la tutela del paesaggio
La notizia viene resa pubblica ed a conoscenza del Ministro Gennaro Sangiuliano che si dichiara all’oscuro delle vicende. Dopo poche ore Cuomo rassegna le sue dimissioni pur non rilevando alcun profilo penale in questa vicenda e non risultando indagato.
Si attende ora la decisione del Consiglio di Stato sull’acquisizione al patrimonio pubblico del fondo di Vico III Rota dove le associazioni locali sognano di di creare un parco dedicato a “Giovanni Antonetti”.

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