Trasporto pubblico in Costiera Amalfitana: CGIL propone l’adozione del ‘Modello Fisciano’ e la riorganizzazione del capolinea di Amalfi

Trasporto pubblico in Costiera Amalfitana: CGIL propone l’adozione del ‘Modello Fisciano’ e la riorganizzazione del capolinea di Amalfi

La Cgil mette sotto i riflettori il trasporto pubblico nella Costiera Amalfitana con un focus sulle “luci” che potrebbero fornire un aiuto nel risolvere le problematiche che affliggono da tempo sia gli utenti che i dipendenti del settore, le quali potrebbero aggravarsi ulteriormente durante la stagione estiva. Dopo la riduzione dell’area del capolinea ad Amalfi da 12 a 6 posti, con le relative difficoltà e rischi per autisti e passeggeri – già oggetto di discussione in sede prefettizia – si aggiunge ora una rivisitazione delle zone di fermata lungo l’intera costiera per gli autobus. La richiesta, infatti, è giunta da parte di Anas qualche giorno fa e ora si rende necessario trovare una soluzione chiara e definitiva. Durante una conferenza stampa tenutasi ieri mattina, i segretari della Cgil insieme al rappresentante dei lavoratori hanno presentato delle proposte. Presenti anche Antonio Apadula e Gerardo Arpino per la Filt Trasporti, insieme al rappresentante Rsa.

Le proposte sindacali prevedono, come riporta Brigida Vicinanza de “Il Mattino”, l’adozione del “modello Fisciano” con una fermata lunga e longitudinale, ampliando quella già esistente da cui partono i bus per Ravello e Scala, al fine di riorganizzare il capolinea di Amalfi in piazza Flavio Gioia e di spostare gli stalli di sosta dei bus in altre aree del comune di Amalfi. Tuttavia, si attende ancora di essere ascoltati e si auspica un nuovo incontro in Prefettura per portare le istanze dei dipendenti della Sita, così come le preoccupazioni degli utenti del trasporto pubblico lungo la Costiera. Questa problematica si aggiunge a quella delle vie del mare, con la riduzione delle corse dei traghetti che rappresenta un campanello d’allarme attivo.

A un mese di distanza dalla riunione in Prefettura tenutasi a gennaio, non è ancora stata raggiunta un’intesa con il Comune di Amalfi e la Regione riguardo al caso del capolinea, mentre Anas chiede la rimodulazione delle fermate, che comporta la soppressione di alcune fermate ritenute non sicure.

In merito alla sicurezza, il segretario della Filt Cgil, Gerardo Arpino, ha dichiarato: «Riteniamo indispensabile mantenere l’attenzione sulla sicurezza dei lavoratori e sulla mobilità degli utenti, due tematiche strettamente interconnesse. Lo stravolgimento dell’area di sosta autobus nel comune di Amalfi ci ha messo in allarme. Abbiamo sollecitato l’ente comunale e il presidente della Conferenza affinché intervengano. Dal tavolo in Prefettura è emersa la necessità di concordare un nuovo incontro con la Regione: la soluzione potrebbe essere la dislocazione delle aree di sosta. L’ampliamento dell’area di fermata per Ravello, secondo il modello Fisciano, potrebbe rappresentare un’opzione per far salire e scendere in sicurezza gli utenti».

Luca Baravoglia, rappresentante Rsa, ha sottolineato le difficoltà affrontate dai lavoratori: «Siamo in una situazione difficile e non troviamo risposte da parte delle istituzioni e dell’azienda. Gestiamo quotidianamente una situazione già drammatica a febbraio. Ci sono problematiche legate alla morfologia del territorio che sono difficili da gestire di per sé. Abbiamo un modello per gestire i flussi di autobus e utenti: dovremmo poterlo mettere in pratica».

Infine, il segretario generale Antonio Apadula ha evidenziato: «Le restrizioni penalizzano pendolari e cittadini e riguardano un aspetto fondamentale, ovvero la sicurezza dettata dalla morfologia del territorio».

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