Turismo: la nuova tendenza anche per la costa d’Amalfi

Quante volte ci siamo arroventati nel pronunciare una interessante parola “destagionalizzazione”: troppe! Nonostante questo termine indichi, tra l’altro, preparazione e richiamo per un flusso turistico (a vantaggio di tanti, di tutti) riguardo i mesi che un tempo erano ritenuti di stagione morta.

Ora, finalmente, la parola si è imposta da sé, perché le maggiori organizzazioni di turismo e di studio del comparto hanno dichiarato che il movimento mondiale del Turismo propende ad impegnare i mesi di primavera ed autunno per le programmazioni.

Ma c’è un però!

Dal momento che anche dalle nostre parti abbiamo dormito un po’ tutti il sonno degli assuefatti, dei dolenti dei riposanti dalle fatiche di alta stagione, il territorio, purtroppo, non è preparato a questa nuova tendenza che si annuncia positiva al massimo.

La nostra costa, per esempio, dovrebbe inizialmente segnare il passo in vista della preparazione programmata del territorio che possa consentire una presenza massiccia anche in bassa stagione.

Circa quaranta anni fa Minori era all’avanguardia per la presenza di un soddisfacente numero di turisti provenienti dall’Italia del nord o Austria o Germania, da novembre a fine marzo. Questi ospiti restavano minimo 14 gg., crogiolandosi al tiepido sole o facendo escursioni a piedi o visitando i centri turistici vicini.

Però questa felice situazione durò pochi anni causa l’insoddisfazione degli ospiti che lamentavano mancanza di strutture adeguate per trascorrere le serate o le giornate di tempo cattivo. Giocò a nostro sfavore il risveglio della costa adriatica che offriva, anche non nei mesi estivi, tutto e di più.

Figurarsi che all’epoca non c’era nemmeno il presidio ospedaliero di Castiglione di Ravello: cosa che dava qualche preoccupazione agli ospiti di una certa età.

Quindi, ben venga la destagionalizzazione o la nuova moda di fare turismo, ma precedute da impianti di ogni genere soddisfacenti, rassicuranti e competitivi, anche a vantaggio dei residenti.

Bisognerebbe anche indottrinare gli addetti ai lavori pubblici e privati.

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