Vittorio Emanuele di Savoia: addio a un re senza trono, tra storia e controversie
Vittorio Emanuele di Savoia: addio a un re senza trono, tra storia e controversie.
La scomparsa di Vittorio Emanuele di Savoia, figlio di Umberto II, l’ultimo re d’Italia, e di Maria José pone la fine di un’era. Si è conclusa a Ginevra, ad 87 anni la sua lunga e complessa vita, così come annunciato dalla “Real Casa di Savoia”. Mentre la notizia del lutto si diffonde, emergono i dettagli della sua vita, segnata da controversie, vicissitudini storiche e una serie di eventi che hanno plasmato il corso della sua esistenza.
Vittorio Emanuele, noto come Duca di Savoia e Principe di Napoli, è stato un protagonista nella storia recente dell’Italia. Il suo desiderio di essere sepolto a Superga, un richiamo al legame con la storia della monarchia italiana, è stato annunciato dal presidente dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, Ugo D’Atri. Il funerale è previsto per sabato 10 alle 15 a Superga, dove sarà definitivamente riposto.
La vita di Vittorio Emanuele è stata caratterizzata da fasi tumultuose e controversie, tra cui il noto episodio dell’omicidio di Dirk Hamer sull’isola di Cavallo nel 1978, un evento che avrebbe cambiato il corso della sua vita. Nato con il nome completo Vittorio Emanuele Alberto Carlo Teodoro Umberto Bonifacio Amedeo Damiano Bernardino Gennaro Maria, fu acclamato sin dalla nascita come “il principe dell’Impero” durante l’era fascista. Tuttavia, il sogno di salire al trono si infranse nel 1946, con il referendum istituzionale che sancì la scelta della repubblica anziché la monarchia.
Il periodo successivo fu segnato dall’esilio, durante il quale i discendenti maschi della famiglia Savoia furono costretti a vivere tra Svizzera, Francia e Corsica. Solo nel 2002, con l’abolizione della norma costituzionale sull’esilio, Vittorio Emanuele poté fare ritorno in Italia. Un gesto significativo fu la sua presa di distanza dalle leggi razziali e la sua accettazione della fine della monarchia nel 2002, quando giurò fedeltà alla Costituzione repubblicana e al presidente della Repubblica, ponendo così fine a decenni di lontananza dalla patria.
La sua figura, tuttavia, non è stata esente da polemiche e richieste controversie. Nel 2007, Vittorio Emanuele chiese un risarcimento di 260 milioni di euro allo Stato italiano per l’esilio e la restituzione dei beni confiscati nel 1948. Nel 2022, la sua richiesta riguardava la restituzione dei gioielli di famiglia custoditi presso la Banca d’Italia.
Il suo passato complesso e le sfide affrontate hanno definito la sua vita e contribuiranno a plasmare il suo ricordo nella storia italiana. Mentre l’Italia si prepara a salutarlo, Vittorio Emanuele di Savoia rimarrà una figura controversa, incisa nelle pagine della storia del paese.