Washington: Morto Aaron Bushnell, il soldato che si è dato fuoco di fronte all’Ambasciata Israeliana

26 febbraio 2024 | 11:45
Share0
Washington: Morto Aaron Bushnell, il soldato che si è dato fuoco di fronte all’Ambasciata Israeliana
fonte: fanpage

Washington: Morto Aaron Bushnell, il soldato che si è dato fuoco di fronte all’Ambasciata Israeliana

Nella giornata di domenica 25 febbraio, Washington è stata teatro di un gesto estremo e tragico, quando il giovane soldato dell’aeronautica americana Aaron Bushnell, 25 anni, si è dato fuoco davanti all’ambasciata israeliana. Le gravissime ustioni riportate durante questo atto estremo hanno purtroppo portato alla sua morte in ospedale.

Il gesto di Bushnell è stato registrato in un video, successivamente pubblicato sulla piattaforma Twitch, da cui è stato rimosso, ma che è diventato virale sui social network. Nel video, il giovane soldato ha dichiarato: “Non sarò più complice del genocidio. Palestina libera”, poco prima di compiere l’estremo gesto.

La CNN ha ottenuto il video, descrivendo la sequenza degli eventi: Bushnell si è identificato e ha spiegato le ragioni del suo gesto, sottolineando che ciò che stava per fare sarebbe stato un atto minimo rispetto alla sofferenza del popolo palestinese. Nel filmato, si vede il giovane appoggiare la telecamera a terra prima di darsi fuoco, gridando “Palestina Libera”.

Immediatamente dopo l’atto, Bushnell è stato soccorso dagli agenti di guardia di fronte all’ambasciata. Gli agenti hanno utilizzato un estintore per spegnere le fiamme e hanno chiamato i servizi di emergenza medica. I paramedici hanno stabilizzato il giovane sul posto e lo hanno trasportato d’urgenza in ospedale. Purtroppo, nonostante gli sforzi dei soccorritori, le gravissime condizioni in cui versava hanno causato la sua morte nelle scorse ore.

Nel corso dell’evento, sono intervenuti anche i vigili del fuoco e gli artificieri per verificare la presenza di esplosivi, evidenziando la serietà e la complessità della situazione.

Questo tragico episodio suscita profonda tristezza e solleva interrogativi sulla situazione emotiva e psicologica del giovane soldato, così come sulle ragioni dietro il suo gesto di protesta estrema. È un momento difficile che richiede riflessione e sostegno per coloro che sono stati colpiti da questa tragedia. La comunità è chiamata a cercare comprensione e dialogo per affrontare le complessità di queste situazioni, promuovendo nel contempo il rispetto per la vita umana e la ricerca di soluzioni pacifiche ai conflitti.