Archeologia in Penisola. Rigenerazione urbana a Sorrento: al via i lavori di recupero di Piazza A. Veniero
Prendono il via i lavori di rigenerazione urbana di Piazza A. Veniero a Sorrento, un progetto finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che mira al recupero e alla valorizzazione dei resti archeologici sottostanti l’area di sedime della piazza.
L’intervento, dal valore complessivo di € 1.057.961,82, è stato affidato all’ATI composta da Vitiello S.L. edilizia & archeologia (capogruppo mandataria) e impresa comen srl (mandante) e avrà una durata di 540 giorni naturali e consecutivi.
Il progetto, curato dallo studio COstructura consulting, prevede la realizzazione di una serie di interventi finalizzati a:
- Recupero e valorizzazione dei resti archeologici: gli scavi archeologici condotti in passato hanno portato alla luce importanti reperti di epoca romana, tra cui ambienti di una domus. Il progetto prevede la loro completa messa in luce e la loro valorizzazione attraverso la realizzazione di un percorso archeologico accessibile al pubblico.
- Riqualificazione della piazza: la piazza sarà completamente ripavimentata e saranno realizzate nuove aree verdi e spazi per la socializzazione.
- Miglioramento della mobilità: saranno realizzati nuovi percorsi pedonali e ciclabili e saranno installati nuovi sistemi di illuminazione pubblica.
Il Sindaco di Sorrento, Avv. Massimo Coppola, ha commentato: “L’avvio dei lavori di rigenerazione urbana di Piazza A. Veniero rappresenta un momento importante per la nostra città. Questo intervento ci consentirà di recuperare e valorizzare un’area di grande valore storico e archeologico, restituendola alla cittadinanza come nuovo spazio di fruizione e socializzazione.”
Ma cosa c’è sotto Piazza Veniero?
Nell’ambito dei lavori in Piazza Veniero del 2008 a Sorrento, emersero i resti di una villa romana di età imperiale, databile al I secolo d.C. La scoperta, avvenuta durante un saggio archeologico condotto dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei diretta da Massimo Osanna, ha portato alla luce ambienti con pavimenti in signino decorati da mosaici a rombi di marmo e pareti affrescate con motivi simili a quelli delle coeve domus di Pompei ed Ercolano.
Lo stato di conservazione dei reperti è eccezionale: si distinguono perfettamente i riquadri rossi e blu con candelabri, cespi di acanto e aironi, le soglie di marmo degli ingressi con i fori dei cardini e una finestra intonacata che si apriva su un viridario.
Lo scavo ha inoltre permesso di recuperare una significativa quantità di materiale ceramico, tra cui vasellame da mensa, anfore e utensili metallici, databile al II secolo d.C., a testimonianza di una frequentazione successiva all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
La scoperta assume una rilevanza archeologica di notevole pregio: essa arricchisce il quadro conoscitivo della città di Surrentum, importante centro economico e commerciale della penisola sorrentina, e fornisce nuovi dati sulla sua articolazione urbanistica e sulle sue decorazioni architettoniche.
Le ricerche archeologiche, coordinate dall’archeologa di allora,Tommasina Budetta, proseguiranno allo scopo di approfondire la conoscenza della villa e del suo contesto storico. L’auspicio è che si possa realizzare di un percorso archeologico, anche sotterraneo, che renda fruibili al pubblico i resti della città antica, offrendo un’occasione di grande valore culturale e turistico.