Atrani: «Il falegname Francesco Corvino vittima dimenticata dell’alluvione 2010 »

Atrani: “Il falegname Francesco Corvino vittima dimenticata dell’alluvione 2010”. Sono trascorsi quasi quattordici anni da quel burrascoso giovedì di settembre 2010. A ricordare quei tragici giorni sono Carmine e Carmela Di Landro. La coppia gestisce dal 1991 la Pescheria di via Dei Dogi. “La mia Stilo – racconta Carmine – fu l’ultima auto ritrovata ben tredici giorni dopo. I vigili del Fuoco pensavano che ci fosse sotto incastrato il corpo della povera Francesca Mansi”. La ragazza che lavorava nel bar La Risacca fu travolta dalla furia dell’acqua e del fango. Proprio all’interno del locale c’era anche l’ottantenne falegname Francesco Corvino. “Rimase disperatamente appeso al lampadario del locale, ma ingerì così tanto fango e acqua che dopo dieci giorni non ce la fece. Anche lui fu una vittima dell’alluvione, ma nessuno lo ricorda mai”. Il falegname era in quegli anni il padrone dell’abitazione che coniugi Di Landro occupavano da affittuari: “era un uomo di grande umanità, non bisogna dimenticare che anche lui perse la vita in quei funesti giorni”.

Atrani segni alluvione sui muri

La porta della pescheria fu restituita dal mare oltre un anno dopo. Sui muri di via dei Dogi ci sono ancora i segni delle auto che vennero trascinate dal fango e dall’acqua. Anche quest’anno le scuole della costiera ricordano Francesca Mansi con il premio che porta il suo nome. All’epoca la giovane barista aveva venticinque anni, fu ritrovata a largo dell’isola di Panarea un mese dopo.

A raccontare quei giorni anche Antonio, ex imbianchino di 84 anni. “Quel nove settembre del 2010 ero a Roma perché mia figlia aveva appena partorito. Al ritorno seppi che la mia auto fu ritrovata quasi due settimane dopo travolta dalla furia del Dragone. Qui nessuno dimentica quella tragedia”.

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