Castellammare di Stabia: il 4 aprile l’Archeoclub D’Italia celebra il musicista stabiese Michele Esposito

22 marzo 2024 | 09:20
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Castellammare di Stabia: il 4 aprile l’Archeoclub D’Italia celebra il musicista stabiese Michele Esposito

Il prossimo 4 aprile Castellammare di Stabia ricorda un suo figlio illustre. Stiamo parlando del musicista Michele Esposito al quale è dedicato l’evento  “Il Ponte Musicale da Castellammare a Dublino”. Per l’occasione sul palco della celebrazione saliranno due artisti internazionali come la cantante mezzo soprano Raphaelia Mangan e la pianista Alessandra Monticelli. Lo fa sapere il presidente di Archeoclub D’Italia sede di Castellammare di Stabia, Massimo Santaniello.

Archeoclub D’Italia omaggia il maestro, Michele Esposito, nato nel 1855 a Castellammare di Stabia, è stato pianista, compositore, direttore d’Orchestra, compositore italiano. Un grande artista di successo internazionale, docente presso l’Accademia musicale di Dublino, diplomatosi presso il Conservatorio di Napoli. A Dublino, Esposito fondò la Dublin Orchestral Society, nel 1889, fondò anche una casa editrice, ottenne riconoscimenti di grande livello. E tante furono le sue opere di successo come  nel 1897, la Cantata  Deirdre  al  festival  irlandese, nel 1907 la   Sonata  in  mi  minore  per  violino  e  pianoforte,  Op.68  alla  Societè  nouvelle  di  Parigi , nel 1908 la   Reale  Accademia  filarmonica  di  Bologna  per  il  quartetto  in  do  minore  per  archi,  Op.  60. E il 4 Aprile, la sua città natale, Castellammare di Stabia, renderà omaggio al compositore che conquistò l’Europa. Avremo il mezzo soprano Raphaela Mangan e la pianista Annalisa Monticelli. La Mangan è uno dei mezzo soprano più importanti d’Irlanda, mentre Annalisa Monticelli è una pianista molto ricercata a livello internazionale con studi in Italia, Argentina, Stati Uniti, collabora con la Royal Irish Academy of Music dove è vocal coach ed inoltre è pianista, direttrice musicale e coarrangiatrice dell’Ensemble Amarcord  ed attualmente esegue il The Morricone Experience con produzione di successo

La storia del maestro Michele Esposito ci racconta che il musicista “nato a  Castellammare  di  Stabia  il  29  Settembre  1855,  fu  musicista  squisitamente  “nostro”  e  la  sua  vastissima  produzione  musicale  mostra eloquentemente,  per  unanime  riconoscimento  dei  critici,  come  seppe  imporre  all’  estero  la musica  e  la  tecnica  dell’  insigne  scuola  musicale  napoletana.  Visse  i  primi  cinque  anni  di  vita  durante  i  moti  rivoluzionari   che  si conclusero  con  l’  unificazione  d’  Italia  nel  1861.  Le  condizioni  di  vita, all’  epoca non  erano  esaltanti  e  la  famiglia  Esposito  non  faceva  eccezioni. In  questo  contesto  storico, il  piccolo  Michelino  cominciò  a  frequentare  la  scuola.  Proprio in  quel  tempo  il  Comune  di  Castellammare  di  Stabia  stava  organizzando  una  banda musicale  con  aspiranti  bandisti  e  le  lezioni  si  tenevano  proprio  sotto  la  scuola  frequentata dal  piccolo  Michele.  Affascinato  ed  incuriosito  dalle  nozioni  basilari  che  il  maestro  di musica spiegava,  il  piccolo  assisteva  come  “uditore  clandestino”.   Dopo  alcuni mesi,  il  maestro  di  musica  scoprì  nel  piccolo  Michele,  la  sua spiccata  predisposizione  e  l’  innato  talento  per  la  musica,  tanto  che  chiese  a  papà Domenico  che  il  piccolo  frequentasse  le  lezioni.  Inizia  così  il  percorso  musicale  del  piccolo Michele  che, lontano dalla  sua  città,  scalerà  vette  straniere. Un piccolo genio che a  soli  14  anni,  superò  l’  esame  al  Conservatorio  S.  Pietro  a  Majella  di  Napoli,  e fu ammesso come  allievo  interno  e  vincitore  di  una  borsa  di  studio,  tanto  che  fu  nominato “maestrino “.  Nel  1873  compose  la  prima  opera  “ FANTASIA PER  PIANOFORTE“  sull’  opera  “ Benvenuto  Cellini “  di  Lauro  Rossi .  Nel  1874  iniziò  l’  attività di  Direttore  d’  orchestra  e  tra  gli  ascoltatori  ebbe  il  pianista   Anton   Rubinstein.   Nel    1878 si   trasferì  a  Parigi,  dove  proseguì  l’  attività  concertistica  per  quattro  anni  che  gli  permisero di   frequentare   i   più  importanti  artisti  del  tempo.  Le   opere composte  nel  periodo  parigino furono  pubblicate  dalle  Case  Editrici  “ Lucca  e  Ricordi. Nel  1879  sposò  Natalia  Klebnikov,  originaria  di  San Pietroburgo,  dalla  quale  ebbe  quattro  figli,  tra  cui  il  noto  studioso  Mario  Esposito. Nel  1882  intraprese  l’  attività  didattica,  insegnando  pianoforte  presso  l’  Accademia  musicale di  Dublino . Visse  in  Irlanda  fino  al  1928 continuando  un’intensa  attività  di  compositore,  concertista  e  Direttore  d’  orchestra.  Ottenne  diversi  prestigiosi  riconoscimenti,  tra  cui  il  titolo  di  “ DOCTOR OF  MUSIC “  da  parte  dell’  Università  di  Dublino.  Fondò  una  casa  editrice  che  curò la   pubblicazione   di  una  vasto  repertorio  musicale  da  lui  trascritto.  Alcune   tra  le  sue  opere furono  ispirate  al  folklore  e  alle  tradizioni  irlandesi :  tra  le  composizioni  che  ebbero  maggior successo,  l’ ” IRISH  SYMPHONY”  del  1902  e  l’  opera  “ THE  KINDER  AND  THE  FAIRY”, rappresentata  a Dublino  nel  1910. La  sua  molteplice  attività  diede  un  importante  impulso  alla  vita  musicale  irlandese  e  allo  sviluppo  di  una  scuola  nazionale;  l’  allievo  più  insigne  fu  Hamilton  Harty. Si  Trasferì  a  Firenze  nel  1928  e  morì il  19  Novembre  del  1929 . La  sua  morte  lasciò  largo  eco  di  rimpianto  in  Irlanda . Di  LUI  scriveva  il  Maestro  Vittorio  Guy,  suo  caro  amico …”  Di  simili  italiani  non  ci  sarà  mai troppa  abbondanza  e  additarli  come  esempio  ai  giovani,  è  un  dovere. Ancora  oggi  non  è  conosciuto  in  maniera  adeguata.  La  sua  personalità,  nella  quale  al valore  musicale  si unisce  un’  alta  statura  morale  è  invece  fortemente  rappresentativa : essa ha,  infatti,  operato  a  livello  europeo  esprimendo  i  valori  positivi  della  musica  strumentale italiana  tra  i  due  secoli”.