Conca dei Marini, il Consiglio di Stato ha stabilito la demolizione dell’antenna di Radio Maria

Conca dei Marini. La Sesta Sezione del Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dal procuratore generale dell’Associazione APS Radio Maria Pasquale Spadavecchia per l’annullamento della sentenza del Tar che aveva dato ragione al comune costiero reputando valida la sua ordinanza di demolizione (emanata nel giugno del 2020) dlel’antenna di Radio Maria presente nel comune costiero.
Tutto era partito nel 2020 dalle segnalazioni da parte dei cittadini di Atrani preoccupati per la presenza di questo grosso apparato in un’area centrale. L’indagine fu condotta dalla Compagnia dei Carabinieri di Amalfi con il supporto di personale specializzato dell’Arpac di Salerno e dell’ufficio tecnico di quel centro, che a seguito di molteplici sopralluoghi riscontrarono che l’intero manufatto, installato già da alcuni anni nel cortile di un privato cittadino, nonché proprietario, era privo dei previsti permessi edilizi rilasciati dal comune e dei titoli necessari in zona con stringenti vincoli paesaggistici; inoltre, a rendere più preoccupante la situazione, dal punto di vista della salute per la cittadinanza, emerse che le onde elettromagnetiche prodotte dall’antenna in questione “sforavano” i limiti consentiti dal D.P.C.M. del 08.07.2003 riguardante il rischio che le persone corrono all’esposizione prolungate a campi elettrici e magnetici che superano le soglie consentite. Gli accertamenti consentirono di sottoporre a sequestro penale tutta la strumentazione facente parte dell’apparato, con conseguente spegnimento dello stesso.
La vicenda sconfinò in un contenzioso finito prima dinanzi al Tar e, poi, al Consiglio di Stato, con ben quattro profili di ricorso.
I giudici romani hanno evidenziato come non ci siano i margini per accogliere le istanze dell’associazione cui fa riferimento la nota emittente.
L’antenna era stata installata in Via dei Naviganti, nel cortile di un privato cittadino, sulla base di una concessione del 2017, regolarmente rilasciata dalla Direzione Generale per le Attività Territoriali – Ispettorato Territoriale Campania del Ministero dello Sviluppo Economico e delle Comunicazioni. Senza, tuttavia, alcuna autorizzazione: se non un abuso edilizio (viste le sue ridotte dimensioni) come evidenziato dal Tar nel 2021 sussisteva, in ogni caso, un illecito paesaggistico.
Quest’ultima tesi non era condivisa dal procuratore di Radio Maria il quale precisava che essendo l’opera assimilabile ad una comune antenna televisiva domestica e non comportando alcuna trasformazione rilevante del territorio, non avrebbe necessitato di permesso di costruire e non sarebbe stata, quindi, “sanzionabile in via demolitoria.
I giudici del Consiglio di Stato, invece, hanno ritenuto che il Comune avrebbe dovuto autorizzare l’installazione del nuovo impianto, così come si legge nel dispositivo della sentenza: «Questa conclusione deriva da molteplici considerazioni: i principi generali dell’azione amministrativa (durante l’istruttoria devono svolgersi tutte le attività necessarie a chiarire le questioni rilevanti per la decisione finale: cfr. artt. 3, 5 e 6 l. 241/1990); la sopravvenienza di nuove discipline normative (ad esempio in materia di esposizione ai campi elettrici ed elettromagnetici); la necessità di verificare, attraverso i pareri da acquisire al procedimento, se qualcosa osti al rilascio dell’istanza di autorizzazione (ad esempio: la sopravvenienza di un vincolo)».

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