Costa d’Amalfi: dimissioni dell’amministratore unico della Miramare; i sindacati fanno una serie di richieste

I sindacalisti di FP CGIL, FIAL e ULSSA hanno espresso una serie di richieste e preoccupazioni riguardo alla gestione della Miramare Service Srl e al futuro della gestione dei rifiuti nella Costa d’Amalfi. Riassumendo le loro richieste:
Risolvere le criticità che hanno portato alle dimissioni dell’Amministratore Unico della Miramare Service Carmine La Mura.
Valorizzare la società Miramare nella gestione del ciclo dei rifiuti in Costa d’Amalfi, senza la necessità di ricorrere a gare d’appalto.
Tutelare le maestranze e le esigenze dell’utenza, garantite da una società a controllo pubblico gestita in modo virtuoso.
Gli appelli dei sindacalisti sono rivolti principalmente alle istituzioni competenti, tra cui:
Ai primi cittadini dei Comuni del SAD “Costa D’Amalfi”, affinché non disperdano il patrimonio della società Miramare.
All’EdA Salerno, perché valuti ogni percorso di confronto istituzionale per superare le criticità alla base delle dimissioni dell’Amministratore Unico della Miramare Service.
Alla Regione Campania, affinché utilizzi il proprio potere di indirizzo per sostenere le società a controllo pubblico virtuose.
Alla Prefettura e alla Procura Generale della Corte dei Conti, per vigilare affinché le scelte compiute siano orientate al contenimento dei costi e al rispetto della legalità.
I sindacati evidenziano che la Miramare Service è strutturata per una gestione efficace ed economica del ciclo integrato dei rifiuti e dei servizi ad esso connessi. Essi ritengono che l’utilizzo della società pubblica nella gestione dei rifiuti nella Costa d’Amalfi dovrebbe essere privilegiato per evitare rischi quali la trasformazione del lavoro pubblico in lavoro privato, mancati benefici per i cittadini utenti e mancanza di controllo da parte degli amministratori comunali sul canone del servizio.
Infine, i sindacati ritengono che non adottare la società Miramare nella gestione dei rifiuti potrebbe avere conseguenze negative per l’intero settore, considerando l’organizzazione in subambiti di distretto e l’adesione della maggior parte dei comuni della Costa d’Amalfi alla società.