Dani Alves recupera la libertà dopo 14 mesi di carcere, una persona importante manca accanto a lui
Dani Alves recupera la libertà dopo 14 mesi di carcere, una persona importante manca accanto a lui
Il calciatore brasiliano Dani Alves ha finalmente lasciato il carcere di Brians 2 a Barcellona dopo un periodo di detenzione durato 14 mesi. Questo segue la sua condanna a 4 anni e 6 mesi per violenza sessuale, con l’obbligo di pagare un indennizzo di 150 mila euro alla vittima che lo ha denunciato. Tuttavia, l’aspetto più sorprendente della sua liberazione è stata l’assenza di una persona chiave al momento della sua uscita di prigione.
Alves è stato rilasciato oggi grazie al pagamento di una cauzione di 1 milione di euro, una somma notevole che ha suscitato curiosità sul suo finanziamento considerando che i suoi conti erano bloccati e i suoi beni sequestrati a seguito di un procedimento per insolvenza avviato dalla sua ex moglie. Si è ipotizzato che Alves abbia offerto una villa di sua proprietà, valutata intorno ai 5 milioni di euro, come garanzia per coprire la cauzione necessaria. Questo ha comportato un ritardo nell’uscita di Alves, in attesa della valutazione dell’immobile.
Questo gesto dimostra la difficile situazione finanziaria in cui si trova Alves, nonostante le sue ricchezze personali siano stimate a circa 55 milioni di euro. Dopo la rottura del suo contratto con il club messicano Pumas e i provvedimenti restrittivi imposti dalla giustizia, Alves si è trovato nella necessità di fare fronte alla sua situazione legale.
L’assenza più notevole al momento della sua liberazione è stata quella della sua ex moglie Joana Sanz, una figura importante nella sua vita. Anche se durante il processo Sanz ha testimoniato a favore di Alves, sostenendo la sua tesi difensiva sull’ebbrezza dell’imputato, la vicenda giudiziaria ha avuto un impatto devastante sul loro rapporto, portando alla rottura della loro relazione in un momento particolarmente difficile per entrambi.
Nonostante l’assenza di Sanz, Alves è stato accolto all’esterno della prigione da alcuni suoi sostenitori, tra cui i suoi avvocati e un amico che era presente nel locale dove si è verificata la violenza sessuale. Mentre il calciatore inizia il suo percorso di riabilitazione, resta da vedere come questa esperienza influenzerà il suo futuro, sia sul campo che nella sua vita personale.