La notte del Venerdì Santo in penisola sorrentina, notte di preghiera e di attesa. La nostra notte

La notte del Venerdì Santo non è una notte qualsiasi per chi vive in penisola sorrentina. E’ la notte della preghiera e dell’attesa. E’ la notte in cui nessuno dorme aspettando di sentire in lontananza il suono dei tamburi che annuncia l’avvicinarsi cadenzato degli incappucciati con i loro lampioni, i martiri, le fiaccole, l’incenso profumato, le croci, la grande vela ed il coro del Miserere che imponente squarcia il silenzio di questa notte rischiarata da una luna quasi piena.
E’ un appuntamento con la storia, con la nostra storia. Senza questa notte per noi la Pasqua non avrebbe senso.
E questa notte l’abbiamo vissuta anche negli anni della pandemia seppur in modo diverso. Ma abbiamo sentito lo stesso risuonare dalle varie case le note del Miserere, abbiamo chiuso gli occhi ed abbiamo visto sfilare gli incappucciati e la statua della Madonna Addolorata in cerca del Figlio.
Come la spieghi questa notte a chi non l’ha mai vissuta? Come fai a spiegare il restare svegli, sfidando il sonno, per poter vivere un momento unico ed emozionante?
La notte del Venerdì Santo ha un sapore intenso e forte, ancor di più del Venerdì Santo sera perché la città è avvolta dal silenzio e dal buio.
Questa è la grande notte, è la nostra notte.