L’Italia verso una pericolosa autonomia differenziata che ha il sapore di secessione. Il Sud ne uscirà fortemente penalizzato e il Nord non avrà nessun guadagno. L’Italia si divide . Di MDC

19 marzo 2024 | 06:55
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L’Italia verso una pericolosa autonomia differenziata che ha il sapore di secessione. Il Sud ne uscirà fortemente penalizzato e il Nord non avrà nessun guadagno. L’Italia si divide . Di MDC
L’Italia verso una pericolosa autonomia differenziata che ha il sapore di secessione. Il Sud ne uscirà fortemente penalizzato e il Nord non avrà nessun guadagno. L’Italia si divide . Di MDC
L’Italia verso una pericolosa autonomia differenziata che ha il sapore di secessione. Il Sud ne uscirà fortemente penalizzato e il Nord non avrà nessun guadagno. L’Italia si divide . Di MDC
L’Italia verso una pericolosa autonomia differenziata che ha il sapore di secessione. Il Sud ne uscirà fortemente penalizzato e il Nord non avrà nessun guadagno. L’Italia si divide . Di MDC

Oggi si è svolta la conferenza organizzata dall’assessorato regionale Scuola – Politiche sociali – Politiche Giovanili dell’onorevole Lucia Fortini presso il centro direzionale isola C3 al quale hanno partecipato numerosi parlamentari per discutere dell’insidioso tema dell’autonomia differenziata.
Ad aprire il dibattito Roberto Tuorto, direttore del Banco Alimentare della Regione, che si complimenta con la gremita platea per la piena partecipazione e ci ricorda che oggi siamo chiamati a prendere in mano la situazione dell’inganno dell’autonomia differenziata che ha mosso numerose critiche anche nella chiesa citando le parole dell’Arcivescovo Bellandi di Salerno: l’autonomia differenziata spopolerà le regioni del Sud a vantaggio di quelle del Nord Italia. La Conferenza Episcopale con tutti i vescovi sono scesi in prima linea perché oggi è importante capire che dobbiamo lavorare per rafforzare la coesione nazionale e non per frammentare il paese. L’onorevole Fortini punta l’attenzione sulle scuole e sul difficile e recente dimensionamento che l’ha vista impegnarsi in prima persona e cercare di ridurre al minimo gli impatti negativi su tutto il sistema scolastico già penalizzato nelle nostre regioni. “Quello che l’autonomia differenziata porterà sarà un cambio radicale nelle nostre certezze già compromesse”. “È in gioco il diritto dei nostri figli di avere garanzie e certezze del futuro e non ci dobbiamo rassegnare ma dobbiamo far sentire che la nostra regione è forte e faremo sentire la nostra voce perché siamo una comunità che non si arrende e fermeremo questo scempio. Ci faremo sentire anche con la Corte Costituzionale e con i Tribunali e la vostra massiccia risposta e presenza mi fa capire che siamo sulla strada giusta. La scuola non si tocca e su questo aspetto dobbiamo essere uniti e compatti!”
Il senatore Mario Casillo punta l’attenzione sulla la riforma dell’articolo V della Costituzione come tentativo iniziatico di una qualche forma di autonomia da parte delle Regioni e ciò ci dovrebbe essere di aiuto nel comprendere gli errori fatti non devono essere ripetuti. Questa riforma ha contribuito ulteriormente a determinare le differenze tra regioni, penalizzando il sud che partiva con ereditarie problematiche di bilancio. L’autonomia differenziata ci porterà gli stessi problemi ma più ad ampia scala perché riguarderanno tutti gli aspetti della vita quotidiana visto che nessuna Regione parte dalle stesse risorse. È emerso dal dibattito che in Lombardia il trasporto pubblico locale viene finanziato dalla regione per 700 milioni di euro pur essendo presente un fondo nazionale che viene ripartito in egual misura in tutta l’Italia ed in base alla popolazione. In Lombardia, grazie all’autonomia, si aggiungono 700 milioni mentre in Campania solo 100 milioni e questo dato ci deve far riflettere. Nella sanità sempre la Lombardia ha raccolto 10 miliardi di euro di residui attivi mentre la Campania paga 300 milioni di euro all’anno di debiti accumulati nel passato. Di autonomia si potrebbe parlare se partissimo tutti dalle stesse premesse economiche e di risorse organizzative ma anche in questo caso non sarebbe facile la gestione di tanti “staterelli. Uno dei nodi maggiormente affrontati riguarda il settore della pubblica istruzione e con l’autonomia differenziata si potrebbe pensare che una regione decida di pagare di più un insegnate e impiegare più fondi per l’edilizia scolastica, mentre altre potrebbero non riuscire in tal senso; ciò creerebbe dei dislivelli soprattutto nelle regioni del Sud che vedrebbero sempre meno scuole, sempre meno asili nido e tanti altri servizi in forte diminuzione. Si è parlato anche di “premierato” come discrasia del governo di maggioranza, ma questa non è la sede per affrontare un così delicato argomento. Esemplificativo è stato l’intervento della senatrice Mastellone che ci ha parlato di quanto sforzo la sua commissione (commissione Bilancio) abbia fatto in governo per cercare di approfondire l’aspetto del profilo finanziario di tale riforma ma di quanto invece si sia trovata davanti ad un muro nonostante molti si siano espressi manifestando numerose perplessità. Banca Italia ha ribadito l’importanza di fare attenzione al profilo finanziario locale perché il rischio è alto e se ogni regione potrà trattenere il gettito fiscale ci saranno meno soldi per quelle in difficoltà. La Commissione Europea e l’ufficio Parlamentare di Bilancio hanno ribadito la pericolosità anche per il bilancio statale che sarà difficile far quadrare (con tutte le ricadute che uno stato debole avrà a livello Europeo ndr). Confindustria ha manifestato la difficoltà di gestione degli imprenditori Italiani che si ritroveranno a dover contrattare con tanti staterelli in modo differente. In definitiva assistiamo ad un dissenso generale ma il governo centrale approva!
Bisogna sensibilizzare i cittadini su queste prese di posizione del nostro governo che porterà a compimento un disegno che divide il paese e frammentare sempre di più creando differenze. Il rischio è imminente e si sta minando l’unità nazionale, riferisce il deputato Piero De Luca, “ci ritroveremo con sempre meno servizi sociali, assistenziali, meno offerta scolastica, senza ospedali senza pronto soccorsi, senza asili nido, trasporto locale per i cittadini e sarà impossibile immaginare un futuro. In 10 anni un milione di persone si sono trasferite al nord e le nostre terre si stanno spopolando. Questo governo vuole addossare alle regioni più di venti materie e più di 500 funzioni con una norma prevista su invarianza complessiva di bilancio e ciò vuol significare che se una regione trattiene a sé una competenza non avrà modo di finanziarla se non con parte delle risorse che sono autorizzate a trattenere provenienti dalla fiscalità regionale. Ciò determinerà una grossa differenziazione con diminuzione di risorse perequative. L’autonomia differenziata porterà ad avere tante politiche diverse (energetiche infrastrutturali, commerciai, portuali, sportive, sanitarie, alimentare etc..) e ciò causerà nel breve periodo il crollo dell’industria italiana e del mercato sia a nord che a sud con conseguente perdita di spessore a livello europeo e più”.
Oltre la questione già gravosa e pericolosa dell’autonomia differenziata, per le ragioni esposte, tutte a svantaggio dei cittadini di questa difficile Italia mi viene da fare una domanda: come mai la proposta di legge Villone, di iniziativa popolare, (che ha raccolto numerosissime firme) che voleva rivedere la riforma costituzionale del 2001 non è stata presa in considerazione dal nostro Governo?
Assistente Sociale M. Di Candido