Piano di Sorrento, il racconto del Prof. Ciro Ferrigno: “I Crocifissi di Frate Umile da Petralia” fotogallery

Piano di Sorrento. Riportiamo il racconto del Prof. Ciro Ferrigno dal titolo “I Crocifissi di Frate Umile da Petralia”. Un bellissimo ricordo legato ad uno dei suoi numerosi viaggi alla scoperta delle bellezze dell’Italia nei suoi 50 anni di gite: «Mi hanno sempre affascinato i Crocifissi di Frate Umile da Petralia, monaco francescano nato a Petralia Soprana, in Sicilia, nel 1600 e morto a Palermo dopo solo trentanove anni. Riusciva a realizzare delle sculture nel legno in maniera ineguagliabile, avendo come unico intento quello di raffigurare Nostro Signore Gesù Cristo, morto sulla croce per la salvezza del mondo. Le sue creazioni, oggi considerate da tutti veri e propri capolavori, riescono a fondere la maestria dell’artista e la sua immensa spiritualità. Aveva in animo di scolpirne 33, uno per ogni anno di vita del Salvatore, ma oggi quelli sicuramente riconosciuti opere sue, non sono molti, parecchi sono solo “attribuiti” alle sue mani. Ogni volta che maturava il proposito di scolpire Gesù in croce, si preparava con lunghi digiuni e dure penitenze, sentendosi indegno. Quando poi, si apprestava a scolpire il viso del Nazareno spesso si fermava, preso da un sacro timore; certe volte stanco e sfinito cadeva nel sonno più profondo. Narra la leggenda che gli Angeli, talvolta, avendo pena dei suoi tormenti interiori, abbiano continuato il lavoro, fino a portarlo a compimento.
Nel corso degli anni ho avuto modo di ammirare molti Crocifissi di Frate Umile, li ho cercati con la passione del collezionista e, allorquando mi è capitato di trovare le porte chiuse, ho fatto di tutto per scovare chi potesse aprirle, ho aspettato, ho avuto pazienza, e ci sono sempre riuscito.
In Sicilia c’è il maggior numero di Crocifissi, tutti veneratissimi, tanti ritenuti miracolosi, vere e proprie opere d’arte. Ho visto quelli di Petralia Soprana, di Agira, di Catania, di Nicosia e quello di Aidone. In Calabria, quelli di Bisignano e di Cutro. Ci raccontava un’anziana di Cutro che nessun abitante del paese parte o torna senza aver prima salutato il Crocifisso, è un obbligo morale al quale nessuno si sottrae. Anche in Basilicata, ce ne sono attribuiti a Frate Umile, a Stigliano e Forenza, ma è certa la paternità di quello di Miglionico, che ha ispirato il regista Mel Gilbson nella realizzazione del film The Passion. A Miglionico raccontano che il regista si faceva chiudere in chiesa, per restare a meditare tutta la notte dinanzi al Crocifisso che è di una bellezza struggente.
L’unico in Campania è quello venerato a Polla, nel Vallo di Diano ed è il più a Nord d’Italia; di grande bellezza, si trova nella chiesa francescana di Sant’Antonio, nella parte alta del paese. Un altro, che alcuni studiosi attribuiscono al Frate siciliano, si trova ad Afragola.
Quello ai Crocifissi di Frate Umile da Petralia è stato un pellegrinaggio durato anni e anni, quando ho coinvolto tanti amici, che hanno imparato a riconoscerne le specificità, ad apprezzarli e ad amarli due volte: per l’Arte, che esplode nella potenza espressiva del Cristo sofferente e per la Fede che ti fanno bruciare dentro».

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