Pompei: La piu’ grande rigenerazione archeo-urbanistica dagli Anni ‘50. Oltre 100milioni di euro per una città antica senza confini con il territorio.
Per il direttore del Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel è un “momento cruciale” per Pompei. In occasione della conferenza stampa sui lavori di restauro e scavo alla casa di Leda, il direttore anticipa l’inizio di una fase epocale di lavori con un progetto di “rigenerazione archeo-urbanistica” del grande team di studiosi al lavoro sul sito.
“Dopo gli anni della messa in sicurezza del sito di Pompei nell’ambito del Grande Progetto, siamo ora in una fase nella quale dobbiamo navigare verso nuovi orizzonti: abbiamo messo alla base del nostro lavoro in questo senso un approccio di urbanistica, applicata a una città archeologica“, annuncia Zuchtriegel.
Il direttore allude ad <<Una specie di rigenerazione archeo-urbanistica che allarga lo sguardo dagli aspetti prettamente archeologici e conservativi a una visione urbana e socio-culturale: i servizi per il pubblico e per le funzioni tecniche e della sicurezza, i grandi poli espositivi che stiamo realizzando a San Paolino e alla Palestra Grande, i nuovi depositi di Porta Nola, Stabia e Torre Annunziata, i trasporti con navetta tra i siti e l’accessibilità, la valorizzazione delle aree verdi e dell’agricoltura archeologica e la sostenibilità, la ristorazione e le aree e i laboratori per bambini con il nostro Children Museum>>.
Ciò che intende comunicare è che Pompei è di fatto una città contemporanea, che da 2000 anni si compone di una cittadinanza mondiale di viaggiatori che vengono ogni giorno da tutti i continenti, e che bisogna pensare a <<quella antica e quella moderna, e anche a Scafati, Torre Annunziata, Boscoreale, Castellammare di Stabia, Terzigno, Lettere, Poggiomarino e a tutto il territorio, come un’unica realtà dal punto di vista archeologico e urbanistico>>.
Tutti i comuni della Buffer Zone, per lui dovrebbero essere concepiti come parte integrante di un grande parco archeologico diffuso, infatti precisa che <<Come la città antica era parte di un paesaggio culturale, anche oggi non ci dovrebbero essere confini rigidi tra dentro e fuori>>.
Conclude ricordando di aver aggiornato e ringraziato il ministro Sangiuliano, per il sostegno alla progettualità che si inserisce in questa grande rigenerazione archeologica e urbanistica.
Il direttore fornisce i dati:
Nel 2023 l’UNESCO ha approvato la nuova Buffer Zone di Pompei, Ercolano e Oplonti che comprende 11 comuni: Portici, Ercolano, Torre del Greco, Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno, Trecase, Pompei, Scafati e Castellammare di Stabia. Su proposta del Ministro della Cultura, Pompei è nella legge di bilancio dello Stato di quest’anno, dove è prevista una “una campagna di scavi archeologici a Pompei e negli altri parchi archeologici nazionali”.
Precisa che attualmente sono 28 i cantieri di restauro, ed 11 in fase di avvio, gli altri in progettazione, per l’importo complessivo di 100milioni di Euro. E 9 sono attualmente i cantieri di scavo stratigrafico, su un’area mai raggiunta come superficie, dalle grandi campagne degli anni ’50 del Novecento, ovvero ben 9000 mq.