Roma, Città dell’Altra Economia: nasce il Coordinamento degli Agricoltori e Pescatori italiani.
È stato fatto un passo storico mercoledì 28 febbraio per battere la crisi che attanaglia agricoltori, allevatori e pescatori, a conclusione della mobilitazione messa in atto da settimane.
Nasce il Coordinamento degli Agricoltori e dei Pescatori Italiani, uno spazio autonomo nel quale condividere progetti, proposte e soprattutto dignità a chi lavora con la terra e col mare e costruire un’alleanza forte con la società in nome del diritto al cibo ed al territorio.
Si sono uniti perché a terra o in mare la situazione non cambia, e lavorare insieme per tutelare l’economia legata a madre natura deve diventare un’opportunità: nella stessa barca o sullo stesso terreno di confronto con il governo nazionale, locale e soprattutto per un mercato sleale, di prezzi che finiscono per determinare la dittatura dei consumi.
L’assemblea si è svolta alla Città dell’Altra Economia a Roma, con oltre duecento persone in rappresentanza di realtà sociali e associative diverse, di nuova ed antica costituzione, presidi territoriali dalla maggior parte delle Regioni italiane del Nord, del Centro, del Sud e delle Isole.
Sono state tre ore di confronto con una cinquantina di interventi da tutta Italia nella mattinata, ed una sessione pomeridiana nella quale sono state assunte le prime decisioni operative sul tema dell’adesione, del nome e dei programmi iniziali del Movimento.
Nella nota congiunta si invitano le realtà sociali ed i presidi di mobilitazione ad aderire all’iniziativa affinché l’Italia non venga ridotta ad una piattaforma commerciale speculativa, “il disegno di una agricoltura senza agricoltori e di una pesca senza pescatori è un pericolo mortale per tutti e non passerà. E’ il tempo nel Paese che la Nuova Riforma Agraria e dell’Agroalimentare torni ad essere centrale nel dibattito pubblico sugli interessi strategici e che si inverta la strada che sta portando alla perdita definitiva del Patrimonio di lavoro garantito dalle piccole e medie aziende degli agricoltori, pastori, trasformatori artigianali, pescatori vera garanzia di tutela ambientale contro l’abbandono delle terre e delle aree costiere. Ed è il tempo che la politica (nazionale e regionale) metta mano alle questioni più urgenti per impedire il tracollo delle attività produttive a partire dalle norme per il controllo, la trasparenza del mercato e contro la concorrenza sleale e il dumping, dalla garanzia che il reddito remuneri gli investimenti assicurando la copertura dei costi produttivi, dalla moratoria dei debiti e da un piano per la fuoriuscita dell’indebitamento delle piccole e medie aziende agricole e della pesca, dalla rimodulazione delle norme per garantire al tempo stesso la tutela ambientale e il diritto a produrre (la conversione agroecologica si fa con le aziende e non contro di loro cancellandole), dalla garanzia che la rappresentanza sindacale di agricoltori e dei pescatori non sia più monopolio delle associazioni politicizzate complici della crisi”.
Secondo i promotori del Coordinamento, “serve dare vita al più ampio e unitario movimento che sappia allargare e rafforzare le mobilitazioni, assicurando continuità nel tempo”.
Viene precisato che grazie alle mobilitazioni in corso, si è aperto un taolo di confronto sulla crisi con il Governo e la Politica, al quale hanno partecipato, né come amici né cone nemici del Governo ma, sulla base di un principio di autonomia del movimento.
Mediante la forza delle mobilitazioni si potranno raggiungere i risultati di cambiamento indispensabili quindi alla denuncia della crisi occorre accompagnare proposte sulle quali avviare un “percorso di confronto e di sintesi con chiunque deciderà di unirsi nel nostro sforzo unitario”.
Il Coordinamento degli Agricoltori e dei Pescatori italiani lancia quindi l’invito a tutte le realtà in mobilitazione ad unirsi inviando una mail di adesione all’indirizzo dedicato del (co.api@libero.it), con l’indicazione del nome di un referente della relativa realtà aderente.
Tutti insieme comporranno la consulta di coordinamento che, in maniera trasparente ed unitaria, potrà assumere le decisioni in merito alle mobilitazioni ed alla gestione del tavolo di confronto con la politica.
Ogni presidio territoriale o realtà associativa che aderisce al Coordinamento, mantiene la propria autonomia, pur chiamati all’impegno per processi unitari contro la crisi e per la Riforma.
“Sulla base delle molte adesioni che stanno già arrivando verrà definito, già nella giornata di domani, un primo appuntamento di confronto per decidere le prossime iniziative e chiedere la riconvocazione del tavolo con il governo”.
La nota congiunta è a firma dei Movimenti che hanno promosso l’assemblea:
Salvatore Fais per Agricoltori Italiani, Gianni Fabbris per Altragricoltura, Roberto Congia per il Movimento Pastori Sardi, Maurizio Senigagliesi per il Movimento Riscatto Agricolo e Angelo Distefano per il Comitato Popolo Produttivo.