Sabato Santo: un giorno di silenzio e attesa tra dolore e speranza
Sabato Santo: un giorno di silenzio e attesa tra dolore e speranza
Dalla mestizia del Venerdì Santo al silenzio meditativo del Sabato: il Triduo Pasquale prosegue con un giorno denso di significato, in cui la Chiesa si raccoglie in attesa della gioiosa Risurrezione.
Un tempo di riflessione: Se il Giovedì Santo è dedicato all’Eucaristia e il Venerdì Santo alla Passione di Cristo, il Sabato Santo è un giorno di silenzio e raccoglimento. I fedeli meditano sulla discesa di Gesù agli inferi e sulla sua vittoria sulla morte.
Un’antica tradizione: Fin dal IV secolo, in questo giorno i catecumeni facevano la loro professione di fede prima di ricevere il Battesimo nella Veglia di Pasqua.
Ritorno alle origini: Dopo un periodo di anticipazione al mattino del Sabato, la riforma liturgica conciliare ha riportato il Sabato Santo al suo significato originario. Le chiese sono immerse nell’oscurità, non ci sono celebrazioni e la Comunione non è distribuita, ad eccezione del Viatico per gli ammalati gravi.
L’attesa della Resurrezione: Tutto è in attesa dell’evento centrale della fede cristiana: la Risurrezione di Gesù. La liturgia odierna prevede la Veglia Pasquale, che inizia in molte chiese verso le 22 del Sabato.
La Veglia Pasquale: Madre di tutte le veglie cristiane, la Veglia Pasquale inizia nell’ultima ora del Sabato ma appartiene alla liturgia della Pasqua. Durante la Veglia si benedicono il fuoco, il cero pasquale e l’acqua battesimale. Il canto del Gloria e il suono festoso delle campane a mezzanotte annunciano la vittoria di Cristo sulla morte.