Salerno, negligenza medica: garza di 8 cm lasciata nel corpo di un paziente poi morto, sospesi il direttore Enrico Coscioni e la sua equipe

Salerno, negligenza medica: garza di 8 cm lasciata nel corpo di un paziente poi morto, sospeso il direttore Enrico Coscioni e la sua equipe medica
Cinque medici dell’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno sono stati interdetti dall’esercizio della professione medica nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Umberto Maddolo, 62enne deceduto nel 2021 dopo un intervento chirurgico al cuore.

L’equipe medica, di cui facevano parte i cinque sanitari sospesi, era stata incaricata di eseguire una sostituzione valvolare aortica con bioprotesi e rivascolarizzazione coronarica. Tuttavia, durante l’operazione, i chirurghi non si sarebbero accorti di una calcificazione dell’aorta ascendente, che avrebbe dovuto far propendere per la sospensione dell’intervento. Inoltre, al termine dell’operazione, è stata dimenticata nel corpo del paziente una garza di 8 centimetri.

Le indagini dei carabinieri e della Procura di Salerno hanno evidenziato gravi profili di colpa a carico dei cinque medici, in particolare:

  • Mancata convocazione del “heart team”: l’equipe non avrebbe consultato il team multidisciplinare che avrebbe dovuto valutare eventuali complicazioni dell’intervento.
  • Scelte operatorie inappropriate: l’operazione non sarebbe stata sospesa nonostante la calcificazione dell’aorta ascendente, un fattore di rischio significativo per un paziente con le precarie condizioni di salute di Maddolo.
  • Dimenticaza della garza: una grave negligenza che ha causato ulteriori sofferenze al paziente e ha contribuito al suo decesso.
  • Gestione inadeguata dell’evento avverso: i medici non avrebbero adottato le misure necessarie per individuare e rimuovere la garza dimenticata.

Il provvedimento di interdizione, disposto dal GIP di Salerno, ha la durata di 12 mesi per il dottor Enrico Coscioni, primario del Dipartimento di Cardiochirurgia, 9 mesi per i dottori Gerardo Del Negro e Pietro Toigo, e 6 mesi per i sanitari Aniello Puca e Francesco Pirozzi.

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