Con diligenza abbiamo svolto i compiti che il nostro Parroco ci aveva assegnato mercoledì delle ceneri: Carità, penitenza, preghiera e silenzio. Non sempre e non tutti meritiamo la sufficienza. ma va premiato l’impegno con il quale ciascuno di noi ha operato. Ma nella quarta Domenica di Quaresima (Domenica a LAETRE) l’ingresso del Parroco che non indossava la triste Casula Viola ma quella Rosacea ci comunicava che il periodo di penitenza volgeva al termine e presto avremmo celebrato la Resurrezione di Gesù e siamo stati esortati a fare un respiro profondo: “Voi tutti che l’amate, riunitevi, esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza saziatevi dell’abbondanza della vostra consolazione. Quale gioia quando mi dissero: Andremo nella casa del Signore.” La settimna successiva abbiamo ripreso il cammino con l’Adorazione Eucaristica del giovedì, la via Crucis del Venerdì e le celebrazione pre festive e festive. La Domenica delle Palme anche noi che, a causa delle nostre fragilità umane non sempre agiamo da CRISTIANI, abbiamo ricordato l’ultimo viaggio di Gesù verso Gerusalemme con i tradizionali rami di ulivo abbelliti da nastri variopinti e mini caciocavalli e da una miriade di Palme i Confetti: vere e proprie opere d’arte realizzate dalle volontarie della nostra Parrocchia che hanno mani d’oro, sanno fare tutto e fanno tutto BENISSIMO.
Il Lunedì Santo siamo stati invitati a ricordare che Maria ha unto i piedi di Gesù … per Giuda un inutile spreco; Martedì Gesù comunica ai dodici che sarà tradito; Mercoledì conferma che sarà tradito … poi è iniziato il Triduo Pasquale: Giovedì Gesù istituisce l’Eucarestia e l’Ordine Sacro; Consacra i Dodici (anche il traditore Giuda) e lava loro i piedi, lava i piedi ai primi dodici Sacerdoti della Chiesa nascente. Il tradimento di Giuda, per trenta sporchi denari, mette Gesù nella mani del Sommo Sacerdote e del Sinedrio che, con astuzia, sobillando il popolo, raccogliendo false testimonianze, costrinse i Romani a condannare l’INNOCENTE alla morte in croce. Venerdì una solenne azione liturgica della passione e morte di Gesù iniziata con l’ ingresso del Celebrante e degli Accoliti che, giunti all’altare, si sono inginocchiati, Il Sacerdote si è prostrato ( si è genuflesso e, con un profondo inchino, si è interamente disteso a terra, col volto in giù), rialzatosi, in processione, si è recato all’ingresso della Chiesa, ha preso la Croce coperta da un panno viola ed ha percorso la navata centrale in tre tappe; al termine di ciascuna tappa, dopo la recita del salmo, il sacerdote ha scoperto una parte della Croce; arrivato all’Altare il Sacerdote ha scoperta integralmente la Croce ed ha invitato i fedeli a baciarla.
Terminata la solenne Liturgia Il Priore, l’Amministrazione ed i Collaboratori della Congrega Morte ed Orazione hanno provveduto a portare nella Chiesa Parrocchiale i simulacri del Cristo Morto e dell’Addolorata … una faticaccia da annotare nel libro dei record. Tra l’altro la Processione alla quale ho assistito per la prima volta si svolge ogni tre anni e, a causa del covid, nel 2021 non era stato possibile organizzarla. Una Processione da documentare effettuando riprese anche del backstage perché la preparazione dura mesi e per essa lavora tutta la comunità parrocchiale.
Questa mattina, per la prima volta, ho partecipato alla Via Matris, la Via Crucis della Madre di Gesù. Sarebbe riduttivo parlare di una forte emozione. Oso dire che è stata una lenta, inesorabile immersione nell’immenso dolore di una Madre che ha tenuto in grembo ed ha accudito un figlio avrebbe visto morire in modo atroce per restituire anche a coloro che lo stavano flagellando, insultando, dileggiando, deridendo, che gli sputavano addosso la Vita Eterna. Sono certa che Maria avrebbe voluto correre verso il figlio per sottrarlo agli aguzzini e stringerlo fra le sue braccia non gelido ed inerme, ma vivo e vitale come aveva fatto tantissime volte! prof. Francesca LAURO