Spoofig telefonico: molti truffatori sono campani e tra questi uno stabiese di 29 anni

27 marzo 2024 | 16:13
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Spoofig telefonico: molti truffatori sono campani e tra questi uno stabiese di 29 anni

Di recente è accaduto a Milano. Un uomo di 80 anni ha perso oltre 241.000 euro. Le modalità della truffa è definita spoofing e si tratta di una frode al fine di sottrarre denaro dai conti di ignare vittime. Lo spoofing è oggi un fenomeno molto diffuso che ha richiamato l’attenzione dei media, delle banche e delle istituzioni pubbliche. Ma vediamo che cos’è esattamente lo spoofing e quali sono le strategie efficaci per combatterlo.

Il termine “spoofing” si riferisce alle frodi informatiche che utilizzano varie tecniche per falsificare le identità. In particolare, nel caso delle “spoofing telefonico”, si utilizza un numero falso per contattare la vittima, facendole credere che la chiamata provenga da qualcun altro, come un amico, un parente o un rappresentante di un istituto bancario. Le persone sono indotte a rispondere al telefono dal numero visualizzato e cadono nella trappola.

Un metodo criminale al quale molte persone cercano di sottrarsi rispondono solo alle chiamate provenienti da numeri conosciuti. Tuttavia, la visualizzazione di un numero noto, come quello di un familiare o di un dipendente della banca, spinge le persone a rispondere al telefono e i truffatori ne approfittano. Grazie alle nuove tecnologie, i truffatori possono camuffare i loro numeri, rendendo più difficile la loro identificazione. Chi cade nella trappola finisce per fornire informazioni altamente sensibili. I truffatori ottengono questo risultato grazie alla tecnologia VoIP, che consente loro di manipolare la visualizzazione del numero telefonico della vittima. Poi ci sono anche altre tecnologie idonee  ad effettuare lo stesso tipo di frode.

Il caso più eclatante si è verificato a Milano, dove un uomo di 80 anni è stato vittima di uno “spoofing telefonico” ed è stato derubato dell’incredibile somma di 241.000 euro. Secondo quanto riportato da Il Giorno, è stata innescata da singoli messaggio ricevuti dall’anziano. Il truffatore ha finto di essere un operatore del servizio clienti della banca della vittima, l’ha avvertito di un attacco informatico in corso sul suo conto e gli ha consigliato di cliccare su un link specifico per avviare la procedura di sicurezza.

L’anziano ha abboccato e, pensando di essere in contatto con la sua banca, ha seguito doverosamente le istruzioni del truffatore. Poi con una telefonata gli hanno fatto credere essere un operatore del servizio antifrode che confermava l’attacco informatico e l’ha convinto a trasferire tutti i suoi risparmi su un conto corrente “sicuro”. In questo modo è stato derubato di oltre 241.000 euro.

A seguito delle denunce il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Lombardia, sotto la supervisione della Procura di Milano ha avviato l’indagini che porta il nome “Portorico”. L’attività investigativa è durata quasi un anno e ha portato all’identificazione di 18 indagati in Toscana e Campania, coinvolti a vario titolo in questa nella truffa. Tra questi lo stabiese C.S., 29 anni, finito nel mirino dalla procura di Napoli dopo la denuncia di un uomo che ha visto sparire dal suo conto circa 10mila euro.