Vico Equense, l’ex sindaco Andrea Buonocore sul terzo mandato: “Se deve esserci, che lo sia per tutti”

Vico Equense, l’ex sindaco Andrea Buonocore sul terzo mandato«La possibilità per i Sindaci di candidarsi per il terzo mandato sta catalizzando l’attenzione dell’opinione pubblica.
Le forze di Governo come anche i partiti di opposizione, si stanno confrontando, forse sarebbe più giusto dire scontrando, sulla possibilità, per i Sindaci e per i Governatori di Regione, di candidarsi per tre volte di seguito, ricoprendo, quindi, il ruolo per ben 15 anni, invece degli attuali 10
A mio avviso ci stiamo dirigendo verso l’emanazione dell’ennesimo “papocchio”. Perché fare una distinzione tra i comuni fino a 15.000 abitanti e quelli dai 15.001 abitanti in su? Perché generare ancora ulteriori differenze nel già complesso sistema elettorale?
Se deve esserci il terzo mandato, che lo sia per tutti!
Ma è proprio corretto?
La discussione al vaglio dei nostri rappresentanti nazionali rischia di far passare un messaggio di “attaccamento alla poltrona”. Il ruolo di Amministratore è da intendere quale “servizio alla comunità” e non di opportunismo.
Ancora oggi mi si chiede perché, giunto al termine del mio mandato, io non mi sia nuovamente candidato.
Non siamo nuovi ad amministratori uscenti che fanno sedere sul proprio scranno il pupillo di turno salvo continuare a manovrare dalle retrovie, allungando il braccio del potere alle spalle del malcapitato di turno
I partiti tornino a fare scuola di politica al fine di generare una nuova classe politica. Non si può ovviare alle carenze dei partiti, qualora si possano ancora chiamare così, legiferando al fine di “saldare” i “personaggi” alle poltrone. Che i partiti lavorino affinché cresca il senso civico, affinché le nuove generazioni sentano un rinnovato attaccamento alla propria terra, alle proprie origini, alla propria Comunità
Un’ultima considerazione. Se proprio si deve parlare del limite dei mandati, si parli di applicare questo limite a tutti i livelli di governo, quindi, anche agli Onorevoli, alcuni dei quali siedono sugli scranni del nostro Parlamento dalle origini della Repubblica».

Commenti

Translate »