Voto a Castellammare: il centrodestra e il centrosinistra hanno scelto: saranno Elena Cavaliere (F.I.) e Roberto Elefante (P.D.) i loro candidati a sindaco
Probabilmente questa settimana sarà decisiva per la scelta dei candidati a sindaco alle prossime elezioni comunale del 9 giugno. Da un lato il Centrodestra che potrebbe rompere gli indugi e affidarsi nelle mani della preside del liceo Severi Elena Cavaliere, in quota a F.I., dall’altro il centro sinistra che sembra orientato a dire si alla candidatura di Roberto Elefante dopo la firma del documento avvenuto nella giornata di ieri. E’ il campo largo, composto da PD, Movimento Cinque Stelle, Azione di Calenda, Sinistra Italiana, la civica Essere Stabia che sembra abbia fatto quadrato a torno a Roberto Elefante. E si perché il profilo tracciato dal documento corrisponde proprio a lui ed esclude quasi definitivamente l’opzione Luigi Vicinanza tanto caldeggiata da Roma. “Non vogliamo candidature calate dall’alto e di soggetti che negli ultimi anni sono stati lontani dalle vicende politiche stabiesi”. Questo è il succo del documento firmato in questi giorni al quale però si sono sottratti Andrea Di Martino e Giovanni Maresca della civica Energie per Stabia che invece insistono per portare sulla poltrona più prestigiosa di palazzo Farnese l’ex direttore de “L’Espresso”. Assenti giustificati dal tavolo firmatario invece i rappresentanti delle liste Stabia in Progress e Socialisti (faranno un’unica lista) e i Verdi. Ma la gran parte del cosiddetto “campo largo” ha ormai deciso. Per loro il candidato non può essere altro che un profilo che corrisponde Roberto Elefante. Per il resto delle liste civiche che parteciperanno all’elezione di 9 giugno non ci sono grandi novità. Quelle che fanno riferimento al dottore Antonio Coppola stanno tutt’ora riflettendo sul da farsi. Cioè, se andare da soli oppure aggregarsi ad uno dei due grandi schieramenti. Se Atene piange Sparta non ride. Infatti stando ad indiscrezioni dell’ultima ora attualmente questo gruppo di liste vive momenti difficili e nell’ultimo incontro alcuni rappresentati hanno abbandonato il tavolo per divergenze.