Cloni Digitali: La nuova frontiera del lavoro remoto

18 aprile 2024 | 15:56
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Cloni Digitali: La nuova frontiera del lavoro remoto

Cloni Digitali: La nuova frontiera del lavoro remoto

L’innovazione nel campo della tecnologia ha raggiunto un nuovo traguardo: la creazione di cloni digitali, simulacri artificiali che possono lavorare al posto nostro. Questa nuova tendenza sta prendendo piede rapidamente, con aziende che investono nel settore per sviluppare cloni personalizzati capaci di svolgere una vasta gamma di compiti, dalle risposte alle e-mail alle interazioni con i clienti, lavorando anche quando siamo in riposo o in vacanza.

Uno dei primi ad adottare questa tecnologia è Deepak Chopra, lo scrittore e medico indiano, che ha creato un suo clone digitale per gestire le chiamate Zoom, le e-mail e per fornire consigli ai suoi seguaci. Questo è solo un esempio dell’ampio potenziale dei cloni digitali nell’ambito del supporto amministrativo e dell’assistenza clienti.

Come Vengono Realizzati i Cloni Digitali

Ci sono diverse aziende leader in questo settore, come Alt.Ai e Coachvox AI, che utilizzano dati conservati da mail, chat Slack e messaggi per creare cloni personalizzati. I prezzi per creare una copia artificiale variano da versioni gratuite a pacchetti premium che possono costare fino a 400 euro al mese. Silicon Intelligence, con sede a Nanchino, offre un clone base per circa 48 dollari.

Per creare un clone digitale, è necessario fornire un documento e una fotografia, e l’autorizzazione dell’utente è essenziale per evitare furti di identità. Gli utenti possono anche collegare i loro cloni digitali a Instagram e TikTok per interagire con il pubblico.

I Rischi Associati ai Cloni Digitali

Nonostante le promesse della tecnologia, ci sono anche dei rischi da considerare. Florian Stahl, esperto di intelligenza artificiale, avverte che le aspettative sulla qualità dei cloni digitali devono essere realistiche, in quanto non tutte le situazioni aziendali complesse possono essere gestite da chatbot o cloni digitali.

Inoltre, la sicurezza dei dati è una preoccupazione fondamentale. L’utilizzo di algoritmi di deep learning per addestrare e creare cloni credibili richiede grandi quantità di dati personali, esponendo le piattaforme al rischio di hackeraggio e accesso non autorizzato a informazioni sensibili.

Infine, Clare Walsh, esperta di analisi, avverte che l’esperienza umana è vasta e complessa, e non si può sempre fare affidamento solo sulla tecnologia per gestire tutte le sfaccettature delle interazioni umane.

In conclusione, sebbene i cloni digitali offrano nuove opportunità nel campo del lavoro remoto e dell’assistenza personalizzata, è essenziale considerare attentamente i rischi associati e garantire la protezione dei dati personali e la gestione responsabile di questa innovativa tecnologia.

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