Doccia fredda sugli stabilimenti balneari, obbligo acqua potabile per lavarsi
Doccia fredda sugli stabilimenti balneari, obbligo acqua potabile per docce, lavapiedi, le piscine, lavandini e servizi igienici. Monta la polemica.
Nelle ultime settimane, le cronache di stampa hanno riportato forti preoccupazioni riguardo all’applicazione pratica di una nuova normativa che potrebbe avere ripercussioni significative sulle spiagge italiane. Le preoccupazioni sono state espresse principalmente dagli operatori balneari e dalle relative rappresentanze di categoria.
La questione centrale riguarda l’utilizzo dell’acqua per le docce e i lavapiedi in spiaggia. Secondo le nuove disposizioni del decreto legislativo 18/2023, sembrerebbe che sia necessario utilizzare esclusivamente acqua potabile per tali scopi. Questo mette a rischio la pratica tradizionale di utilizzare acqua proveniente da pozzi, una pratica consolidata nelle spiagge italiane.
L’effetto più immediato di questa disposizione potrebbe essere un aumento significativo della domanda di acqua potabile dall’acquedotto pubblico durante la stagione estiva. Questo potrebbe mettere a dura prova i sistemi di approvvigionamento idrico, soprattutto in zone già soggette a stress idrico.
Le conseguenze negative di un tale aumento della richiesta di acqua potabile sono evidenti: potenziali carenze nell’approvvigionamento idrico, con il rischio di interruzioni del servizio o di razionamenti.
Inoltre, c’è da considerare anche l’impatto ambientale di questa situazione. L’utilizzo di acqua potabile per scopi non potabili, come le docce e i lavapiedi in spiaggia, rappresenterebbe uno spreco di una risorsa preziosa, soprattutto considerando il crescente problema della scarsità d’acqua a livello globale.