Il giornalista Franco Di Mare rivela di avere un tumore aggressivo

29 aprile 2024 | 18:16
Il giornalista Franco Di Mare rivela di avere un tumore aggressivo

Franco Di Mare, noto giornalista italiano e ex inviato di guerra, ha rivelato di essere affetto da un mesotelioma, un tumore correlato all’esposizione all’amianto. Questa malattia, che Di Mare descrive come incurabile, gli è stata diagnosticata dopo un lungo periodo di esposizione a particelle di amianto durante le sue missioni giornalistiche nei Balcani. Nonostante la gravità della sua condizione, Di Mare mostra una straordinaria determinazione nel confrontarsi con la malattia, continuando a raccontare la sua esperienza attraverso un libro e affrontando la sua situazione con coraggio e serenità.

Di Mare condivide apertamente il suo viaggio personale con il tumore, narrando dettagliatamente i sintomi iniziali, il processo diagnostico e il trattamento. Descrive la sua lotta quotidiana con il respiro limitato e la dipendenza da ossigeno, ma allo stesso tempo manifesta gratitudine per le piccole gioie e i momenti preziosi che ancora può vivere.

Tuttavia, oltre alla sua battaglia personale contro la malattia, Di Mare esprime anche un forte senso di delusione e sdegno nei confronti della mancanza di sostegno e risposte da parte della Rai, l’emittente per cui ha lavorato per molti anni. Le sue richieste di informazioni e supporto sono state ignorate, e denuncia anche la presenza di amianto nel palazzo di Viale Mazzini, sede della Rai.

Nonostante le circostanze avverse, Franco Di Mare mostra una straordinaria forza interiore e una profonda gratitudine per la vita e per l’amore che lo circondano. La sua storia è un potente richiamo alla resilienza umana e alla determinazione nel fronteggiare le avversità.

Lo scienziato italoamericano Antonio Giordano, presidente della Sbarro Health Research Organization e professore alla Temple University, in un’intervista afferma di essere molto vicino al giornalista; spiega di uno studio in materia che porta avanti da anni e che, purtroppo, tale malattia da amianto non è più un problema professionale, ma ambientale. Benchè il materiale sia stato bandito dal 1992, ancora oggi gli inquinanti restano nell’aria.